Milano, 26 mag. (askanews) – Il settore delle auto connesse e della mobilità smart continua a crescere. Nel 2022 il mercato della Connected Car & Mobility ha raggiunto, in Italia, un valore di 2,5 miliardi di euro, +16% rispetto al 2021. Un risultato di tutto rispetto, soprattutto se si considerano le problematiche legate alla carenza di semiconduttori e di materie prime, a cui si è poi aggiunta l’instabilità economica e politica per la guerra in Ucraina.
Un risultato raggiunto principalmente grazie alle soluzioni per l’auto connessa, che valgono 1,4 miliardi di euro (+10% in un anno), a cui si aggiungono i sistemi di Advanced Driver Assistance Systems (Adas) integrati nei nuovi modelli, come la frenata automatica d’emergenza o il mantenimento del veicolo in corsia, che valgono 740 milioni di euro (+16%), e le soluzioni Smart Mobility nelle città, in primis per la gestione dei parcheggi e la sharing mobility (340 milioni di euro, +48%).
Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano, presentata oggi durante il convegno: “Connected car & Mobility: da grandi poteri, grandi responsabilità”.
Cresce anche la diffusione delle auto connesse: a fine 2022 nel nostro paese se ne contavano 19,7 milioni, un’auto su due del parco circolante (50%), 1 ogni 3 abitanti.
Iniziano ad affacciarsi le prime sperimentazioni di smart road: sono 190 i progetti identificati – a livello mondiale – a partire dal 2015. Di questi, ben 63 sono stati attivati nel 2022 (+43% sul 2021). Nel nostro paese sono 15 le iniziative avviate, tutte nel biennio 2021-2022.
“La Smart Mobility è sempre più al centro dell’attenzione nel nostro Paese, grazie al proliferare dei progetti e alle opportunità previste dal PNRR. In un contesto caratterizzato da fattori critici come la crisi dei chip, le difficoltà di approvvigionamento di componenti e il rincaro delle materie prime e dell’energia, l’evoluzione tecnologica ha un ruolo chiave per consentire alle aziende di continuare ad essere competitive e abilitare nuove opportunità di crescita in futuro. Tra le tecnologie disponibili, la connettività è certamente una delle più promettenti”, afferma Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Connected Car & Mobility .
“Ad oggi sono ancora numerosi gli ostacoli e le sfide da superare per liberare appieno il potenziale dei dati raccolti da veicoli e infrastrutture – afferma Giovanni Miragliotta, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Connected Car & Mobility -. Quasi sempre i dati differiscono fortemente nel formato, nella tipologia e nel livello di dettaglio passando da una casa automobilistica all’altra. Serve quindi rendere interoperabili i dati raccolti da attori diversi, tramite l’adozione di un linguaggio comune e un formato il più possibile standard e condiviso. Infine, occorre gestire al meglio gli aspetti legati alla privacy e alla cybersecurity dei dati degli utenti finali”.