Roma, 25 mag. (askanews) – Qualcuno l’ha soprannominato “lo Schroedinger cinese”: come il famoso gatto del paradosso quantistico, che c’è e non c’è nello stesso tempo nella famosa scatola. Li Hui, il rappresentante speciale di Pechino per l’Eurasia incaricato di sondare le parti per una mediazione cinese che favorisca una soluzione politica della crisi ucraina, dal 16 maggio, dopo essere stato a Kiev, ha visitato Varsavia, Parigi, Berlino, oggi dovrebbe essere a Bruxelles. Secondo quanto ha riferito il plenipotenziario cinese in Russia Liu Xuesong all’agenzia di stampa Tass, domani dovrebbe recarsi a Mosca.
Pochissimo è trapelato dei suoi spostamenti e degli esiti dei suoi sondaggi nelle diverse capitali europee. “La Cina incoraggia i paesi europei a iniziare a esaminare le cause profonde della crisi per trovare un modo per risolvere le priorità alte e basse e sostiene i loro sforzi per garantire la stabilità a lungo termine nel continente europeo”, ha detto in un incontro con il segretario di Stato tedesco Andreas Michaelis, secondo quanto ha riferito il ministero degli Esteri cinese.
Invece nella tappa in Polonia, uno dei paesi più fortemente schierati con Kiev, ha incontrato il viceministro degli Esteri Wojciech Gerwel. Li Hui ha affermato che un’escalation e prolungata crisi ucraina va contro gli interessi di tutte le parti interessate e che spera in un cessate-il-fuoco anticipato e nella ripresa dei colloqui di pace. Pertanto intende “rafforzare il dialogo e la comunicazione con tutte le parti interessate per continuare ad ampliare le intese comuni su una soluzione politica della crisi e creare gradualmente consenso e gettare solide basi per un cessate il fuoco e fine delle ostilità”.