Firenze, 23 mag. (askanews) – Il cerchio si stringe intorno al Maggio Musicale Fiorentino. Oggi in Commissione Controllo del Comune di Firenze c’è stata l’audizione del commissario straordinario Onofrio Cutaia, tra molte ombre e però anche qualche luce che potrebbe essere davvero quella alla fine del tunnel. Adesso il Maggio è a un bivio. “Entro luglio 2023 -ha spiegato Cutaia- la Fondazione Maggio Musicale fiorentino deve poter avere titoli certi per circa 8,5 milioni. L’ipotesi brutale è che altrimenti si blocchi da settembre e dicembre. Sarebbe una cosa spaventosa, con luna vera tragedia, ma è un ipotesi. Il bilancio 2022 ha registrato un rosso di circa 6 milioni e ad oggi” la proiezione è di chiudere “il 2023 con 2,5 milioni di rosso, perché soffre della sofferenza del 2022 e questo non può accadere. Il secondo bilancio in rosso consecutivo farebbe scattare la liquidazione coatta amministrativa”. Cutaia è fiducioso però di potercela fare, “tra risorse pubbliche e private”. Ma il vero dato positivo viene dagli ultimi spettacoli in programma, “quasi tutti sold out” e dall’effetto dei tagli di alcune rappresentazioni. La più costosa, ha sottolineato il presidente della Commissione controllo, Jacopo Collai (FdI) sarebbe stata i Maestri Cantori di Wagner: “cinque date programmate tra il 22 giugno e il 7 luglio con un costo preventivato di quasi 1,5 milioni”. “I piani del sovrintendente Alexander Pereira -ha osservato ancora una volta Cutaia- non erano sostenibili”. Secondo il sindaco di Firenze, Dario Nardella, “è bene che si accertino fino in fondo le responsabilità degli enti e degli organi incaricati di vigilare sulla Fondazione”.