Venezia, 19 mag. (askanews) – “Se ci si pensa, non sarebbe solo il miele a sparire dalla lista della spesa se le api, e gli insetti impollinatori in generale, dovessero estinguersi. Sugli scaffali dei nostri negozi non troveremmo più una infinità di frutti e di verdure. Ma non troveremo nemmeno il caffè e il cioccolato e chissà quanti altri cibi perché sarebbe colpito il 75% dei raccolti su cui si basa la nostra sopravvivenza. Non sarebbero più povere soltanto la nostra dispensa e la nostra tavola ma tutto il mondo”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, sottolinea la sua partecipazione alla Giornata mondiale delle api che si celebra domani nel giorno in cui nel 1734 è nato Anton Jansa, apicoltore sloveno, padre dell’apicoltura moderna.
Una celebrazione in difesa di una realtà che tocca da vicino anche il Veneto che, con quasi 100.000 alveari e 9.000 apicoltori, è una delle prime regioni in Italia per la produzione di miele e derivati e vanta una DOP che dal 2010 tutela il miele delle Dolomiti bellunesi con specifico disciplinare.
“Il 40% delle specie impollinatrici sono in pericolo anche a causa dei cambiamenti climatici; eppure pochi di noi sono consapevoli che il 90% delle piante selvatiche e il 75% delle colture dipendono anche da loro – sottolinea il governatore -. A fronte di questi dati sono molti i motivi che mi fanno sentire coinvolto in questa giornata; anche legati alla mia vita di amministratore e di uomo delle istituzioni. Era il 2008, infatti, quando ero ministro delle Politiche agricole e, di fronte alla preoccupante diminuzione di questi insetti ho deciso di firmare la sospensione dell’utilizzo dei neonicotinoidi per la concia delle sementi. Fu un grande passo a livello nazionale con l’obbiettivo di puntare al ripopolamento degli alveari. Anche per questo, nove anni dopo, ho salutato con soddisfazione l’istituzione di questa giornata da parte delle Nazioni Unite”.