Salute, sviluppata nuova tecnologia bionica per persone amputate – askanews.it

Salute, sviluppata nuova tecnologia bionica per persone amputate

Collaborazione Scuola Sant’Anna, Epfl e Centro Protesi Inail
Mag 19, 2023

Firenze, 19 mag. (askanews) – Le persone amputate sentono il calore della mano mancante. Grazie a uno studio nato dalla collaborazione tra Scuola Sant’Anna, Epfl e Centro Protesi Inail sviluppata una nuova tecnologia bionica che permette alle persone amputate di percepire la temperatura degli oggetti. 18 pazienti hanno percepito la variazione di temperatura della mano fantasma mancante grazie a una nuova tecnologia sviluppata dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, da Epfl (Ecole Polytechnique Federale de Lausanne) di Losanna e dal Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio. I risultati sono stati presentati in uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Science.

“Il feedback della temperatura è essenziale per trasmettere informazioni che vanno oltre il tatto. Siamo esseri sociali e il calore è una parte importante di questo processo”, spiega Silvestro Micera. “Per la prima volta, dopo molti anni di ricerca, prevediamo la possibilità di ripristinare tutte le ricche sensazioni che la mano naturale può prevedere”.

“Di particolare importanza è il fatto che le sensazioni termiche sull’arto fantasma sono percepite dal paziente come simili alle sensazioni termiche provate dalla sua mano intatta”, spiega Shokur.

Shokur e Micera hanno sviluppato il MiniTouch, un dispositivo che fornisce un feedback termico e che è stato costruito appositamente per essere integrato in dispositivi indossabili come le protesi. Il MiniTouch consiste in un sensore sottile e indossabile che può essere posizionato sul dito protesico di un amputato. Il sensore rileva le informazioni termiche sull’oggetto che viene toccato, in particolare la conduttività termica. Se l’oggetto è metallico, condurrà naturalmente più calore o freddo di quanto non faccia, ad esempio, un oggetto di plastica.

“Quando abbiamo presentato la possibilità di recuperare la sensazione di temperatura sull’arto fantasma o la possibilità di sentire il contatto con materiali diversi, abbiamo ottenuto molti riscontri positivi. E alla fine siamo riusciti a reclutare più di 25 volontari in meno di due anni”, racconta Federico Morosato, responsabile dell’organizzazione della sperimentazione clinica che si è svolta presso il Centro Protesi Inail.