Roma, 18 mag. (askanews) – Ogyre, la startup italiana che ha implementato la prima piattaforma globale di “fishing for litter” con l’aiuto dei pescatori locali per ripulire gli oceani dai rifiuti marini, cresce ancora e rafforza la presenza in Brasile e in Italia, arrivando anche nei porti di Cagliari e Salerno.
Ogyre conta oggi 6 porti in Italia (Cesenatico, Santa Margherita Ligure, Marina di Ravenna, Teulada, Salerno e Cagliari) all’estero in Brasile e Indonesia, coinvolgendo 64 pescatori impegnati a raccogliere fino a 22.000 kg di rifiuti marini al mese. Di questi, attualmente il 70% proviene da Rio de Janeiro, il 23% da Bali e il 7% dai mari italiani.
In Brasile, alle due comunità di pescatori già attive nella baia di Guanabara, a Rio de Janeiro, si aggiunge un ulteriore gruppo di dieci pescatori, di cui una donna, per un totale di 30 coinvolti. Qui la pesca avviene per coppie di pescatori e ogni barca esce in mare due giorni alla settimana al solo scopo di raccogliere i rifiuti. I materiali raccolti vengono poi riportati a terra dove vengono smistati tra materiali non riciclabili, che finiscono nelle discariche locali, e riciclabili, che vengono invece prelevati da una cooperativa locale per essere successivamente smistati e destinati al riciclo.
Il progetto di Ogyre in Brasile, che ha preso piede ufficialmente a inizio aprile 2022 dopo una prima fase pilota avviata a dicembre 2021, ha permesso sino ad oggi di recuperare un totale di 167 tonnellate di rifiuti, e in media porta al recupero di oltre 100 kg di rifiuti marini a persona alla settimana. L’apertura della nuova colonia sta contribuendo al riassestamento della zona circostante alla baia di Guanabara, sede di vaste mangrovie e di una vita marina pesantemente afflitta dall’inquinamento.
“Purtroppo, il problema dei rifiuti in mare è estremamente più allarmante in Brasile rispetto quello presente nei nostri mari. Qui i nostri pescatori trovano in mare davvero di tutto: materassi, televisori, divani e addirittura sanitari”, sottolinea Antonio Augeri, co-founder di Ogyre. “Inoltre, è proprio in queste aree del mondo che la dimensione sociale di Ogyre ha un impatto significativo, perché il contributo che viene riconosciuto ai pescatori per l’attività di raccolta dei rifiuti è uguale al compenso delle normali giornate di pesca. La raccolta dei rifiuti in mare diventa così, in molti casi, un vero e proprio lavoro da integrare alle normali battute di pesca a cui dedicare dei giorni di lavoro esclusivi”.
A Cagliari, invece, la raccolta di Ogyre è stata avviata dalla metà di aprile con quattro pescherecci grazie alla collaborazione con il progetto FLAGS, capitanato dall’Università di Cagliari e dai quattro FLAG della Sardegna, che si concentra sull’attività di ricerca per identificare e quantificare i rifiuti in mare della Sardegna, con una particolare attenzione agli attrezzi da pesca dispersi o abbandonati.
Le attività di smaltimento sono in carico a ECO.GE.M.M.A. società che gestisce il carico, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti, mentre le operazioni a terra sono affidate a un ricercatore dell’Università di Cagliari. L’obiettivo è quello di includere nella flotta di Ogyre anche cinque pescherecci del progetto FLAGS entro la fine del mese di giugno.
Infine, la raccolta nel porto di Salerno ha preso il via all’inizio del mese di aprile con il coinvolgimento di otto pescherecci (sei di Unci Pesca e due di Coldiretti) e permettendo di ripulire dai mari della Campania un totale di 436 kg rifiuti marini sino ad oggi. L’apertura delle attività è stata resa possibile grazie al supporto di Sole 365 e grazie al progetto FIRM del CNR di Napoli, nato con la finalità di sperimentare e creare le basi per lo sviluppo di una innovativa filiera dei rifiuti marini nella Regione Campania. L’attività vede inoltre il supporto del Comune di Salerno con cui Salerno Pulita si impegna ad occuparsi dello smaltimento dei rifiuti. Per le operazioni a terra di rendicontazione dei rifiuti, Ogyre si affida a Coldiretti Pesca e Unci Pesca.
“La quantità di plastica che finisce nei nostri mari ogni giorno è preoccupante, parliamo di 53 mila tonnellate ogni anno, pari a 145 chili in un solo giorno”, commenta Andrea Faldella, co-founder di Ogyre. “Le nuove collaborazioni e il supporto della nostra community si rivelano quindi essenziali per farci proseguire nell’obiettivo di creare la più grande piattaforma globale di fishing for litter e coinvolgere così nel processo di pulizia degli oceani sempre più persone e aziende. I primi possono contribuire a distanza, scegliendo di iscriversi a Ogyre.com per supportare direttamente uno o più dei nostri pescatori, mentre le aziende possono avviare con Ogyre progetti di sostenibilità contribuendo concretamente alla pulizia degli oceani”.