Antonio Tony Sasa: il “Sales” che porta in alto la bandiera dei vini made in Italy – askanews.it

Antonio Tony Sasa: il “Sales” che porta in alto la bandiera dei vini made in Italy

Mag 18, 2023
Roma, 18 mag. – Nell’attuale comparto vitivinicolo, soprattutto in terra Toscana, Antonio “Tony” Sasa è, da almeno un decennio, uno dei nomi più in voga e apprezzati. Egli vive a Firenze, sua base e quartier generale, ma opera in molte aree del mondo: Europa, Stati Uniti, Canada, Asia e molte zone della Penisola Araba. Tutto per lui comincia nel 1992 a Genova, per poi trasferirsi negli Usa (Chicago e New York per un lustro) e dai primi 2000 fermarsi in pianta stabile nella città del casato dei “Medici”, quell’amata Florence che è fulcro strategico e commerciale per le sue pregiate etichette.

Illuminante l’incontro nel 2001 con Daniel Thomases, degustatore di fama planetaria, per il quale ha fatto da commis quasi un ventennio. E’ una professione particolare e delicata quella del “wine negociant”, ovvero di colui che nello specifico – come Tony –  aiuta gli importatori a reperire vini di alto livello che troveranno poi spazio sugli scaffali delle migliori enoteche e ristoranti in patria e all’estero.

Quotato venditore del rinomato Chianti, Sasa – da oltre dieci anni – collabora con la tenuta “Il Palagio” a Figline Valdarno, nel cuore dei Colli Fiorentini e – unitamente alla moglie – è anche proprietario della centralissima Enoteca Pontevecchio, sita nel Capoluogo Toscano. Tra i suoi collaboratori si annovera il Prof. Riccardo Cotarella, docente di Viticoltura ed enologia presso l’Università degli Studi della Tuscia, accademico aggregato dei “Gergofili” e Presidente Assoenologi italiani. E’ inoltre produttore del Brunello di Montalcino “Martina” e assoluto precursore di una modalità comunicativa del tutto nuova e originale, definibile come “The Sound of Wine”: la musica, tramite le bacchette magiche del noto percussionista Trilok Gurtu, evoca grandi vini, territori, cantine e il ritmo si accorda e fonde con i tannini del vino con i suoi colori e profumi, con il suono prodotto dal legno della botte in cui lo stesso vino si affina.

Tra le varie passioni, sfociate poi in lavoro, c’è per il fiorentino adottivo quella della fotografia e del videomaker con Drone, che lo hanno visto protagonista in diversi cortometraggi per enti locali e aziende nel rispetto della riqualificazione di aree geografiche nazionali di alto interesse culturale, oltreché cantine di prestigio al quale cura promotion e “mercato”: Consorzio di Orvieto e Consorzio di Montepulciano in primis. In una recente intervista a Forbes (Small Giants), in qualità di esperto del settore dei vini, egli ha dichiarato che “l’Asia è tra i migliori mercati in espansione, che il cosiddetto building market è opera scrupolosa e fondamentale per la crescita di un’azienda e che spesso, e non va dimenticato, dietro ad un buon calice di Chianti o Vermentino, c’è tanta passione, sudore e profondo amore per la propria terra!”.