Roma, 17 mag. (askanews) – Il nuovo Piano casa di Roma Capitale prevede la revisione degli strumenti del welfare abitativo “per rispondere alle persone in emergenza e a chi rischia di perdere la casa, con una grande attenzione e importanza alle risorse regionali e statali”. Lo ha spiegato in Campidoglio il sindaco di Roma Roberto Gualtieri presentando in Campidoglio la delibera di Giunta con l’assessore al Patrimonio Tobia Zevi.
Al posto dell’attuale buono Casa e dai contributi soppressi dal Governo, ha spiegato Gualtieri, “prevediamo un nuovo strumento unico finanziato con importanti risorse, che consenta di bloccare gli sfratti in caso di morosità incolpevole”. Si vuole così, ha sottolineato il sindaco, “correggere strumenti che arrivano tardi, oppure non coprono l’intera durata del contratto d’affitto, oppure aiutino a anticipare soldi per la caparra, il trasloco o la garanzia per i proprietari come un vero assegno universale di welfare abitativo. Il Governo, però, ha lamentato Gualtieri, “deve fare un passo in avanti perché prima potevamo contare su 330 milioni tra buono affitto e fondo per la morosità incolpevole, mentre quest’anno siamo a fondi zero”.
Il Piano casa ha previsto l’istituzione di altri due nuovi strumenti come l’Osservatorio della condizione abitativa a Roma e l’Agenzia sociale per l’abitare “perché conoscere è fondamentale per implementare politiche efficaci – ha spiegato Gualtieri -, così come aiutare il mercato a funzionare meglio tramite un’intermediazione pubblica”. L’Agenzia, la cui strutturazione “verrà elaborata in collaborazione con l’universita pubblica”, ha spiegato Zevi, avrà la funzione di intermediare il mercato anche attraverso la definizione di contratti a canone concordato, e tramite fondi di garanzia per gli affitti, rispondendo alle esigenze, tra gli altri, di nuclei familiari di nuova formazione, giovani in cerca di autonomia abitativa e studentesse e studenti fuori sede”. “Se ci avvarremo del sostegno dei privati per il suo funzionamento? Nella mia visione, si – ha aggiunto Zevi -, ma dobbiamo elaborare un progetto specifico”.
Con una revisione del welfare, un Osservatorio della condizione abitativa e un’Agenzia sociale per l’Abitare “che si adattino a una città in trasformazione come la Capitale d’Italia”, ha sottolineato Gualtieri “sono certo che contribuiremo a raggiungere obiettivi importanti: cambiare il volto dei nostri quartieri e garantire dignità, diritti e qualità della vita a molte persone”.