Bucarest, 17 mag. (askanews) – Posti di lavoro, riqualificazione, etica, creatività, rischi per la privacy, regolamentazione europea, possibile diffusione incontrollata di fake news e sempre maggiore incertezza su quale sia la realtà, nuove prospettive di business, ricadute sul sociale ma anche transizione digitale ed ecologica. Le nuove tecnologie portano con sé una buona dose di incertezza e timore, ma anche tanta speranza per un futuro più sostenibile in cui le innovazioni aiutino l’uomo e le aziende grazie a digitalizzazione ed automazione. E’ quanto è emerso nel corso del dibattito che si è svolto nell’ambito della 12esima edizione del Forum Economico di Confindustria Romania.
Il presidente di Confindustria Romania Giulio Bertola ha reso evidenti i vantaggi di un approccio costruttivo alle innovazioni lanciando il progetto “Confindustria Romania nel futuro”: l’aspetto più eclatante è stata la presentazione di una piattaforma nel Metaverso che consentirà alle aziende territoriali associate di poter interagire virtualmente e senza spostamenti con la rappresentanza confindustriale all’estero e lavorare a più livelli con i partner con un’interazione sempre più ricca di servizi e contenuti. Una prima assoluta a livello confindustriale.
L’ambasciatore d’Italia a Bucarest Alfredo Maria Durante Mangoni ha voluto porre l’attenzione sulla necessità per le aziende italiane che operano in Romania di “cambiare paradigma”, comprendendo “la sfida e cogliendo le opportunità della digitalizzazione”, perché è cruciale “riconoscere il valore aggiunto delle imprese che hanno investito digitalizzando, innovando, non solo i propri prodotti ma i processi produttivi e i modelli di gestione aziendale”. Una soluzione innovativa che punta a risolvere anche la cronica mancanza di manodopera, che è “sempre più rara e più costosa” in un Paese, la Romania, che sta lavorando “sulla digitalizzazione e ha fatto della connettività uno dei suoi punti di forza”.
Nel corso dei saluti istituzionali anche l’intervento del presidente del Sole24Ore e di Erg Edoardo Garrone che ha voluto celebrare i 20 anni di Confindustria Romania e la crescita del sistema confindustriale all’estero di cui è stato promotore. La presidente di Confindustria Est Europa Maria Luisa Meroni ha sottolineato come bisogna approcciarsi alle sfide dell’innovazione in modo “lungimirante, avendo il coraggio di rischiare, perché non c’è crescita senza innovazione, non c’è presente senza futuro”.
E’ seguito poi il dibattito moderato da askanews a cui hanno preso parte il presidente dell’Italian Institute for Future Studies Roberto Paura, l’onorevole Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, Andrea Allocco Ad di Technology Reply e Sebasatian Naste, Privacy and Data Protection Analyst della Cullen International.
Gli ospiti si sono confrontati di fronte ad una platea di oltre 200 aziende, un’importante rappresentanza dei maggiori investimenti italiani in Romania, su temi di massima attualità come le nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale, ChatGPT, la transizione digitale ed ecologica che secondo l’ex ministro “devono coesistere e andare di pari passo in modo da essere veramente sostenibili”, i risvolti e le conseguenze che le innovazioni anche sul tessuto sociale e le nuove scoperte tecnologiche.
Sul fronte delle ricadute sull’organizzazione del lavoro Paura ha sottolineato la necessità di pensare a un modello che “guardi con anticipo al cambiamento, cercando di preparare le trasformazioni delle figure professionali già all’interno dell’azienda, a mano a mano che si presentano”. Un altro elemento del dibattito è stata “l’imperfezione” dell’Intelligenza artificiale, legata al set di dati finiti su cui si basano gli algoritmi: un’imperfezione che però, secondo Allocco, rende il ruolo dell’uomo e l’interazione con la macchina ancora più centrali. “L’AI sbaglia molto meno dell’uomo, ma la loro interazione, per esempio in campo medico, ci consente di avere percentuali di errore ancora più basse. Quindi non pensiamo a quando l’uomo verrà sostituito dalla macchina, ma a come farli lavorare al meglio insieme”.
Infine, un momento di particolare interesse è stato quello legato al quadro europeo delle normative collegate alle innovazioni. L’esperto di protezione dei dati e privacy Naste ha illustrato il lavoro che si sta facendo a Bruxelles per normare le nuove scoperte e nello stesso tempo il tentativo di mettere dei limiti all’utilizzo delle tecnologie che non penalizzino in termini di competitività il mercato europeo senza ledere diritti e privacy dei cittadini.
(di Daniela Mogavero)