Capo Teulada, 12 mag. (askanews) – Sedici paracadutisti (tedeschi e cechi) scendono, in due blocchi separati, mentre avanzano i tank. L’elicottero da combattimento, il Tiger – trasportato grazie a un Antonov ucraino – si alza in volo e comincia a sparare missili. Lo scenario è da guerra: esplosioni, armi da artiglieria, mitragliate, cannoni. Avanzano anche i carri armati da combattimento di ultimissima generazione, i Leopard 2, dell’esercito tedesco, inviati in Ucraina come difesa dall’invasione russa. Siamo a Capo Teulada, in uno dei più grandi poligoni italiani, per l’esercitazione NATO denominata “Noble Jump 2023”.
Circa 2.200 militari, uomini e donne, forniti da sette Paesi dell’Alleanza: Germania (al comando), Norvegia, Olanda, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Belgio e Lettonia, con supporto logistico fornito dall’Italia. Il comando Interforze Nato con sede a Napoli ha gestito l’attività di pianificazione e condotta dell’esercitazione. Schierati circa 550 mezzi, tra i quali i carri armati Leopard 2 di Germania e Norvegia, i veicoli da combattimento per la fanteria CV 90 dei Paesi Bassi e gli obici semoventi tedeschi (noti come ‘Panzerhaubitze 2000’).
Tra gli altri mezzi, anche gli elicotteri d’attacco Tiger della Germania e i droni di sorveglianza della Germania e del Lussemburgo. Durante l’esercitazione sono stati evacuati anche soldati feriti simulati dal campo di battaglia con un’operazione di “evacuazione ed estrazione medica”.
La Nato “è sempre pronta, in ogni luogo, e per ogni tipo di missione. Ci esercitiamo per essere impiegati dal confine sud fino a quello est, e nord”, ha detto il comandante della VJTF, la cosiddetta “punta di lancia” della Forza Nato di reazione rapida, il generale di Brigata, il tedesco Alexander Krone. “Prima di tutto la Nato sceglie ogni anno un luogo diverso per testare le sue forze di alta prontezza operativa. Dovrebbe essere un luogo di possibile dispiegamento. Ad esempio – sottolinea – se è necessario dispiegare forze o equipaggiamento via mare. La Sardegna, quindi, è un buon posto per esercitarsi ma potrebbe essere un qualsiasi altro luogo. In secondo luogo, le forze Nato di alta prontezza operativa possono essere utilizzate sostanzialmente in tutti i luoghi all’interno del territorio Nato, se necessario”.
Non c’è solo il confine Est, quello lungo i Paesi baltici, ma anche attenzione al confine sud. Nessuna particolare preoccupazione. “Non mi preoccupa affatto di quale confine si tratti. Compete alla Nato decidere come e dove impiegare la VJTF. Può essere dispiegata a sud, a est, a nord, dovunque sia necessario. E occorre esercitarla perché è sempre molto complesso portare tutto l’equipaggiamento e i mezzi necessari dove richiesto e velocemente, se a Nord della Norvegia, o piuttosto in Italia o a Est”, aggiunge il generale di Brigata Krone. E commentando il recente ingresso della Finlandia nell’Alleanza atlantica, il comandante della VJTF risponde: “Sono molto orgoglioso che la Finlandia sia entrata nella Nato e spero presto anche la Svezia, due paesi che hanno collaborato con noi già da molto tempo”.
“Questa esercitazione in Sardegna – sottolinea da parte sua il comandante del Comando Interforze Nato con sede a Napoli (Joint Force Command Naples), l’Ammiraglio americano Stuart B. Munsch – assicura che le forze Nato di alta prontezza operativa continueranno ad essere pronte per ogni tipo di missione Questo tipo di esercitazione è la prima nella regione del Mediterraneo. Questa è la dimostrazione dell’impegno da parte di tutti i paesi dell’Alleanza Atlantica a difendere i propri membri. Questa è la nona edizione dell’esercitazione Noble Jump, cominciata nel 2015. La Nato è una alleanza difensiva che opera a 360 gradi. La VJTF deve essere pronta a schierarsi per contrastare ogni tipo di minaccia in ogni parte del territorio Nato. Questo tipo di esercitazione è pianificata per diversi anni, vista la sua complessità organizzativa. Questa edizione si è svolta in Italia dopo l’offerta fornita dal Paese ad ospitarla. E’ stata una buona esperienza perché la Sardegna offre un terreno di esercitazione diverso dai terreni precedentemente utilizzati dalla VJTF”.
“L’esercitazione ha richiesto un notevole sforzo organizzativo nell’ultimo anno – ha sottolineato Nicola Lanza De Cristoforis, generale di divisione aerea, vicecomandante del Comando Operativo di Vertice Interforze italiano (COVI) -. A nome del generale Figliuolo (Comandante del COVI, ndr) voglio esprimere il nostro più vivo apprezzamento per l’ottima collaborazione sviluppata come Paese ospitante con il Comando Interforze Nato di Napoli e con i 7 Paesi partecipanti a questa esercitazione”.
Di Serena Sartini