Genova, 11 mag. (askanews) – In Liguria nelle aree inondabili a minor pericolosità, con basse velocità di scorrimento e basse altezze idriche per le piene cinquantennali, sarà possibile realizzare progetti e interventi di nuova costruzione a determinate condizioni finalizzate a garantire la tutela della pubblica e privata incolumità. Lo prevede il nuovo regolamento regionale dei piani di bacino per le aree inondabili che, dopo l’approvazione da parte della giunta regionale, ha ottenuto il via libera anche dall’Autorità Distrettuale dell’Appennino Settentrionale.
Il regolamento, il cui iter si concluderà in Commissione ambiente in Consiglio regionale, attua un’omogeneizzazione e semplificazione della complessa normativa che regola le aree inondabili sul territorio ligure, stabilendo regole chiare sugli interventi di tipo urbanistico-edilizio. Tra le novità più significative, la regolamentazione puntuale e maggiormente cautelativa dei servizi essenziali in aree inondabili e, grazie alle maggiori conoscenze in campo idraulico e territoriale, una graduazione dei vincoli urbanistico-edilizi in base al reale stato di pericolosità idraulica.
“La Liguria è matura per affrontare questo salto di qualità – spiegano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore alla Difesa del Suolo Giacomo Giampedrone – perché oggi abbiamo strumenti per valutare il reale rischio di inondabilità e in quale misura. Dopo otto anni di lotta al dissesto idrogeologico, di lavoro sulla resilienza del territorio e grazie all’attuazione di norme che regolano la materia, è stato possibile compiere passi da gigante prevenendo tanti eventi calamitosi che nel passato hanno colpito la nostra regione”. Tra le semplificazioni amministrative introdotte, l’eliminazione di una serie di pareri regionali ora necessari nella fase autorizzativa degli interventi.