Milano, 9 mag. (askanews) – Il ferro è un minerale indispensabile per il corretto funzionamento dell’organismo umano, ma – complici una serie di fattori come alimentazione, sesso, stile di vita ed età – una parte consistente della popolazione non riesce ad assumerne un quantitativo ottimale, sviluppando una carenza oppure un’anemia. Una patologia che colpisce in particolare anziani, sportivi e donne in età fertile.
“Il ferro – spiega ad askanews Irene Cetin, Direttore Uoc di Ostetricia e Ginecologia all’Ospedale dei bambini “Vittore Buzzi” di Milano – è un elemento fondamentale durante tutta la vita, ma in particolar modo nel periodo dell’età fertile della donna può rappresentare un problema perché viene perso con tutti i cicli mestruali e quindi c’è una continua perdita di ferro che porta a una possibile carenza di ferro e quindi anche ad un’anemia”
Carenza di ferro e anemia provocano sintomi e disturbi in grado di impattare pesantemente sul benessere e la qualità della vita. “La cefalea, l’irritabilità, la difficoltà di concentrazione: quindi una difficoltà sia nell’ambito lavorativo che anche nella vita di relazione – sottolinea Cetin- . E questo ovviamente stiamo parlando di donne in età principale, in età adulta che hanno quindi situazione che può limitarle nella loro vita”.
I tradizionali integratori di ferro – in fialetta o pillola – presentano tutta una serie di criticità soprattutto in termini di praticità di assunzione e palatibilità del prodotto: “Non è così semplice avere sempre a disposizione la fialetta, oppure il bicchiere per mandarci una pillola – conferma Giorgio Donegani, esperto di nutrizione e tecnologo alimentare -. ma poi anche perché il ferro è un po’ particolare cioè incide molto sul gusto, per esempio, non è gradevole il ferro quando noi lo mangiamo è pesante da digerire”.
Per rispondere a queste necessità arriva un nuovo integratore alimentare, a base di ferro e acido folico, sviluppato da Ibsa farmaceutici. L’innovazione sta tutta nella nuova formulazione in film orodispersibile: “Le lamine orosolubili – sottolinea l’esperto – sono sottilissime e contengono la giusta quantità di ferro che semplicemente a contatto con la lingua e la saliva si scioglie senza produrre nè da un lato sapori sgradevoli, nè problemi di digestione, ma soprattutto offrendo la possibilità in qualsiasi momento della giornata di integrare con un gesto semplicissimo e che è molto distante da quello mai simpatico dell’assumere una medicina, integrare la necessità di questo elemento assolutamente fondamentale”.
Un prodotto italiano, frutto della ricerca italiana e di un’importante partnership tra pubblico e privato: “Un brevetto 100% italiano in effetti – puntualizza Andrea Giori, Head of Research & Development di IBSA – e una filiera di ricerca completamente italiana che unisce in maniera sinergica e molto efficace la ricerca pubblica, quindi l’università, la ricerca di base, e la ricerca industriale di un’azienda come ibsa, per riuscire a portare queste tecnologie innovative direttamente al paziente”.