Roma, 9 mag. (askanews) – Il passaggio consiliare ha arricchito il testo proposto dalla Giunta di alcune prescrizioni inderogabili che dovranno essere rispecchiate nel progetto definitivo che la As Roma è chiamata, da domani, a definire. Si dovrà progettare una dotazione di parcheggi aggiuntiva rispetto a quella già prevista, una quota della quale potrà essere realizzata nelle aree adiacenti alle stazioni e alle fermate della Metro B nella tratta verso Rebibbia. Ci dovrà essere la garanzia di un accesso fluido al quadrante interessato, ma soprattutto all’ospedale Pertini anche in presenza di eventi sportivi.
Il progetto dovrà garantire che almeno il 50% degli utenti dello stadio possa raggiungerlo stadio con trasporto pubblico, ciclabili o a piedi. Si prevedono, infatti, tre collegamenti ciclo-pedonali: tra il quartiere Bologna/Nomentano lungo via Livorno, nell’area della stazione Tiburtina lungo il piazzale ovest e lungo l’asse via Seguenza, via Monti Tiburtini e Ospedale Pertini.
La dotazione delle aree verdi dovrà essere adeguata e accessibile, con una particolare attenzione al rischio di impermeabilizzazione del suolo, e dovranno essere assicurate tutte le misure più moderne di riduzione degli impatti acustici sugli abitati circostanti e sull’ospedale. Gli eventuali espropri per a completa disponibilità dell’area saranno a carico della As Roma. La proposta dovrà essere elaborata come una vera e propria variante urbanistica, seguendo le indicazioni degli uffici capitolini. La concessione dell’area e dell’impianto all’As Roma sarà valida per 90 anni: si fa divieto di ogni cessione o cambio di destinazione d’uso dell’impianto rispetto a quella sportiva e si prevede una penale se dovesse venir meno la concessione per ragioni a carico del proponente, prima dei 90 anni previsti.
Dopo il voto dell’Assemblea gli uffici capitolini saranno al lavoro in un tavolo tecnico per accompagnare la società proponente che, sulla base delle prescrizioni della delibera di Consiglio, dovrà elaborare il progetto finale come variante urbanistica. In parallelo si svolgerà il dibattito pubblico previsto dalla legge nazionale sugli stadi, le cui indicazioni dovranno essere tenute in contro dai proponenti nell’elaborazione finale.
La Regione Lazio dovrà, dunque, predisporre la valutazione d’impatto ambientale agli esiti della quale l’Assemblea capitolina, secondo la nuova versione della delibera sul pubblico interesse capitolina, dovrà esprimersi sul rispetto delle prescrizioni indicate e conferire la delega al sindaco di Roma Roberto Gualtieri di rappresentare il Comune nella Conferenza dei servizi decisoria insediata presso la Regione Lazio.
Sulla base del documento prodotto dalla Conferenza potrà partire la gara per la realizzazione dello Stadio, che si punta a chiudere entro il 2024 per arrivare alla posa della prima pietra entro il 2025. La corsa contro il tempo punta a celebrare almeno una partita del campionato del 2027 nella nuova infrastruttura per celebrare, così, il centenario della squadra della Capitale.