Roma, 9 mag. (askanews) – “In tantissimi Paesi la funzione delle missioni italiane ha assunto spesso un rilievo pubblico importantissimo per il nostro Paese, ma soprattutto ha mostrato un ‘soft power’, una capacità di diplomazia politico-culturale che è merce prezisissima in un momento in cui il mondo e l’Europa sono insanguinati dalla logica terribile della gerra di aggressione scatenata dalla Russia”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri intervenendo in apertura della prima Giornata dell’Archeologia italiana all’Estero, in corso in aula Giulio Cesare in Campidoglio.
“Sono felice e onorato che questa prima giornata si svolga qui in Campidoglio – ha sottolineato Gualtieri parlando ai direttori delle 246 missioni all’estero -. Voglio ringraziare i ministri Tajani e Sangiuliano per la partnership e per aver scelto Roma e il Campidoglio come sede di questa prima giornata dell’Archeologia italiana all’estero: non potrebbe essere più appropriata per un’eccellenza italiana come questa”.
Gualtieri ha ricordato come nell’adiacente Palazzo Caffarelli “nel 1829 fu fondato l’Istituto di corrispondenza archeologica, primo in Europa” e che “la stagione di scavi e studi iniziata alla fine del 18esimo secolo, generò questo patto di divulgazione della conpscenza per lo sviluppo delle discipline archeologiche come cooperazione e politica internazionale”, un “mutilateralismo fondato sulla consapevolezza del proprio passato – ha sottolineato Gualtieri – in cui l’Italia ha una funzione prominente”.