Roma, 8 mag. (askanews) – Con le poche risorse di cui dispone il Servizio Sanitario Nazionale è necessario dare sempre di più impulso alla prevenzione delle malattie, incentivando vaccini e screening, ma anche sani stili di vita e corretta alimentazione. E’ la strada individuata dagli oltre 3.000 professionisti di Sanità Pubblica – provenienti da tutto il Mondo – che si sono riuniti nei giorni scorsi a Roma, per il 56° Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), svolto in concomitanza con il Congresso Mondiale di Sanità Pubblica.
Da tempo la SItI lancia l’allarme sulle poche risorse disponibili nel SSN e, di conseguenza, sulla necessità di investire nella prevenzione delle malattie, e sulla promozione della salute, attività che trovano la loro sede naturale nei Dipartimenti di Prevenzione destinati a diventare centrali nel coordinamento delle iniziative con i distretti.
La presidente della Società di Igiene, Roberta Siliquini, ha ricordato come gli attuali investimenti sulla Sanità in Italia siano i più bassi tra i Paesi Ocse e come, dopo il picco della spesa emergenziale dovuta alla pandemia, sia in atto un ridimensionamento e un contenimento della crescita della spesa sanitaria che proseguirà fino al 2024: “Il tema centrale però è sempre uno: la garanzia di tutte le attività preventive a livello del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Il nostro Servizio potrà essere sostenibile solo se attueremo tutte quelle buone pratiche per ritardare o ridurre la morbosità di patologie infettive e cronico-degenerative. Quindi forte impulso va dato ai servizi della prevenzione, ai Dipartimenti della prevenzione, con le loro attività di prevenzione primaria, secondaria, screening, educazione alla salute, vaccinazione, educazione alimentare. E molto impulso va dato anche al ruolo centrale che i Distretti Sanitari dovranno avere nell’organizzazione delle cure primarie e secondarie, anche in connessione con il sistema sociale”.
Al fine di raggiungere l’obiettivo di offerta di servizi efficaci, efficienti, resilienti e accessibili è necessario attuare programmi strategici mirati ad assicurare l’equità sanitaria, e questo passa attraverso un’attenta analisi, strutturale e culturale, del contesto di riferimento.
“I professionisti della sanità pubblica e l’igienisti i soci della nostra società scientifica si mettono a disposizione del Paese e di chi governa il Paese affinché i ruoli centrali nella programmazione nell’organizzazione e nella prevenzione vengano sostenuti da persone competenti e di elevata professionalità nel Management sanitario” ha concluso Siliquini.