Liguria, consegna cantiere per ripristino argine fiume Centa – askanews.it

Liguria, consegna cantiere per ripristino argine fiume Centa

Il 10 maggio, dopo danneggiati alluvione ottobre 2020
Mag 6, 2023

Genova, 6 mag. (askanews) – Il cantiere per il ripristino dell’argine del fiume Centa ad Albenga, danneggiato nel corso dell’alluvione dell’ottobre 2020, sarà consegnato mercoledì 10 maggio alla ditta vincitrice dell’appalto, la Perrone Costruzioni. Ad annunciarlo una nota della regione che precisa che l’intervento, che prevede la sistemazione di circa 250 metri di argine dissestato in via Lungocenta Crocebianca, è stato finanziato con fondi di protezione civile e del Pnrr con 2 milioni e 600mila euro; la conclusione dei lavori è prevista nei primi mesi del 2024. “Il lavoro per arrivare a questo risultato si è rivelato molto complesso, tra l’aumento del prezzo dei materiali, la necessità di studiare a fondo le caratteristiche del luogo per realizzare le opere adatte e i ricorsi al Tar a seguito della procedura di gara, ma grazie all’impegno dei tecnici e tutti gli enti coinvolti, a cominciare dal Comune di Albenga, è stato possibile individuare le soluzioni ideali per garantire la sicurezza dei cittadini e combattere il dissesto idrogeologico – dichiara l’assessore regionale alla Protezione Civile – Ora l’obiettivo è riconsegnare questa fondamentale opera alla città di Albenga il prima possibile, già all’inizio del 2024”. L’esistente argine in calcestruzzo, realizzato tra gli anni Settanta e Ottanta, è stato fortemente danneggiato dalle intense piogge che colpirono il territorio di Albenga nell’ottobre 2020, spingendo il Comune ad intervenire in somma urgenza per impedirne il crollo e ad installare un sistema di monitoraggio continuo per controllare lo stato di salute della struttura (ad oggi ancora in funzione). Regione Liguria, poiché il fiume Centa ricade fra i tratti d’alveo interessati da opere idrauliche di terza categoria, ha poi preso in carico i lavori di ripristino e consolidamento dell’opera, finanziata con fondi di protezione civile in parte confluiti nel Pnrr. Dopo approfondite indagini sull’area, che hanno spinto ad abbandonare l’iniziale ipotesi di realizzare una nuova fondazione in micropali a lato del fiume, la soluzione progettuale adottata è stata quella di realizzare una difesa a massi per proteggere il muro dall’erosione dell’acqua e il superamento dell’argine da parte del fiume in caso di piena, unita ad intervento di consolidamento e stabilizzazione con iniezioni di calcestruzzo ed altre operazione di rinforzo della struttura nelle porzioni rimaste prive di armatura.