Roma, 4 mag. (askanews) – Meret – Portiere di assoluto livello dopo aver fatto il secondo a Ospina. Efficace quanto essenziale nella interpretazione del ruolo. Pochi miracoli, ma ancora meno sbavature. Di Lorenzo – Spalletti gli ha chiesto di aiutare nella costruzione non solo, andando al cross, ma diventando un interno di centrocampo: un mediano a tratti regista. Rrhamani – Gregario diventato protagonista della stagione. Esempio di applicazione, anche nelle citazioni di Spalletti. Kim – Chiamato a rimpiazzare Koulibaly è riuscito nell’impresa impossibile: farlo dimenticare, più che non farlo rimpiangere. Presente nel gioco aereo, disinvolto nel far ripartire l’azione e velocissimo nelle chiusure. Juan Jesus – Ha mantenuto inalterato il reparto nei casi frequenti in cui ha dovuto sostituire Kim o Rahmani. Velocità e applicazione. Mario Rui – Nel Napoli di Sarri, il peso dell’eredità di Ghoulam gli aveva tolto spessore. Ha gestito ogni pallone. Sei assist e due legni Olivera – Il cambio strategico di Rui, a seconda delle necessità. Regala centimetri o sgroppate. Soprattutto a livello internazionale. Per la difesa è stato un titolare aggiunt Anguissa – Partecipa con disinvoltura alla manovra ad alto ritmo della squadra, ma è anche l’unico centrocampista di peso. Gioca da interno destro, ma quando c’è da chiudere, ripiega a fianco di Lobotka.
Lobotka – Spalletti gli consegna la macchina. Diventa il sarto delle trame di gioco, impone il ritmo e l’intensità Zielinski – Torna a splendere come nelle stagioni migliori. Scambia di prima, accelera, cerca l’uno due o la penetrazione in area. Tecnica talmente superiore, che il bottino dei gol risulta inferiore alle potenzialità Ndombelé – Tanta duttilità ma chiuso da Anguissa Elmas – Da mezzala offensiva per dare il cambio a Piotr ma il macedone non è un tappabuchi. Semmai è un titolare aggiunto. Lozano – Mai centravanti, manco con Osimhen, Simeone e Raspadori fuori causa: si èspecializzato nel lavoro sulla destra Politano – Vive sulla destra e lascia il corridoio per Di Lorenzo. Ottimo cross anche col piede sbagliato. Osimhen – Gol e lavoro per la squadra. Le corse per dettare il passaggio, le sportellate con i difensori, lo stacco per andare a saltare anche dopo la frattura multipla al viso. Kvaratskhelia – Una grande scommessa vinta. La differenza l’ha fatta soprattutto lui. Avversari puntati, saltati, ubriacati. Raspadori – Suo il gol di Torino alla Juventus per la vittoria che ha messo lo scudetto su un piatto d’argento. Fotografia di una stagione a luci ed ombre ma dove non è mai mancato. Simeone – Sostituto di Osimhen, e non sempre come prima scelta. Ha ottimizzato le sue poco numerose presenze in campo, riempiendole di gol.