Milano, 2 mag. (askanews) – “In questa Regione ogni realtà sanitaria gode di un’eccessiva autonomia. L’assessorato al Welfare e la direzione generale hanno sempre dato indicazioni, ma poi ogni realtà ha agito in modo assolutamente autonomo. Qui non si parla di autonomia, ma di anarchia”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, intervenendo in Consiglio regionale su una mozione di indirizzo presentata dal Pd. “Noi intendiamo svolgere un ruolo di coordinatore delle linee guida, di indirizzo e di controllo dei risultati di ogni struttura” ha aggiunto.
A margine della seduta Bertolaso ha poi specificato di essersi riferito al “fatto che questa regione ha Asst e Ats che lavorano in modo assolutamente autonomo, poco coordinato anche tra di loro, e quindi il mio lavoro e il mio impegno è quello di fare un gioco di squadra tra di loro, perché sono individualmente tutti molto bravi. Sapete bene che la squadra non si fa con 11 campioni, ma anche con gente che è disposta a passare la palla. Voglio sfruttare tutte le eccellenze per mettere aiutare le strutture più in difficoltà”.
“Ci sono alcune aziende sanitarie – ha detto ad esempio l’ex capo della Protezione civile riferendosi al problema delle liste di attesa – che non condividono tutte le loro agende anche col call center e le altre strutture. Alcune lo condividono al 99%, altre al 40%. L’obiettivo è che siano tutte uguali al 100%. Se io in un pronto soccorso ho solo due medici, e in uno a cinque chilometri di distanza ne ho dieci, il fatto che quello a cinque chilometri di distanza sia di un’altra Asst è una ragione sufficiente per evitare che qualcuno di questi medici vada a lavorare nel pronto soccorso in difficoltà?” si è domandato.