Roma, 2 mag. (askanews) – É morto in carcere dopo oltre 80 giorni di sciopero della fame, per protestare contro la sua detenzione da parte di Israele, Khader Adnan, figura di spicco del movimento islamista palestinese della Jihad islamica. Aveva 45 anni.
L’amministrazione penitenziaria israeliana ne ha annunciato il decesso, spiegando che è stato “trovato privo di sensi nella sua cella” e per questo trasferito in ospedale, dove ne è stata dichiarata la morte. Adnan a febbraio scorso era stato arrestato per la decima volta, con l’accusa di far parte di un’organizzazione terroristica. Aveva effettuato altri precedenti scioperi della fame durante i vari periodi di detenzione contro il suo arresto in regime di cosiddetta “detenzione amministrativa”, in cui i sospetti sono detenuti a tempo indeterminato senza accusa o processo.
La sua morte rischia di alzare la tensione. Poco dopo la diffusione della notizia hanno risuonato le sirene nelle comunità israeliane al confine con Gaza. L’esercito israeliano ha confermato che tre razzi lanciati dalla Striscia sono caduti in aree aperte.