Sfax (Tunisia), 28 apr. (askanews) – Gli obitori e gli ospedali di Sfax, città tunisina da cui partono molti migranti che rischiano la pericolosa traversata in mare verso l’Europa, sono pieni. Non si trova più posto per altri corpi. Solo dal 18 al 27 aprile la guardia costiera tunisina ne ha recuperati in mare 210 senza vita al largo delle coste dove sono avvenuti diversi naufragi. Migranti, secondo i media locali, provenienti dall’Africa sub-sahariana.
“Il numero supera la nostra capacità – ha detto Faouzi Masmoudi, portavoce del tribunale di Sfax – lo scorso 25 aprile abbiamo ricevuto nell’obitorio quasi 200 corpi, mentre la capacità dell’ospedale è di soli 40 o 50 corpi”.
“In questi ultimi giorni a Sfax stiamo affrontando due problemi – ha aggiunto – il primo è che stiamo aprendo un’inchiesta su tutte le barche che sono naufragate. Il secondo problema che stiamo affrontando dopo la festività dell’Eid è che non sappiamo chi siano i migranti, né da quale naufragio provengano. Non sappiamo se le barche siano partite da Sfax”.
Prima di essere sepolto, ogni corpo viene sottoposto a un prelievo di Dna per aiutarne l’eventuale identificazione da parte dei parenti. Intanto, la Tunisia e la Commissione Europea hanno annunciato la volontà di stringere un accordo sui migranti, la lotta al traffico di esseri umani e la promozione della migrazione legale. Lo ha annunciato in un tweet la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson dopo la sua visita a Tunisi.