Milano, 26 apr. (askanews) – Con la sua frase sulla destra “incompatibile con qualsiasi nostalgia del fascismo” la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha risposto con un pronunciamento chiaro sul 25 aprile. È l’opinione dell’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, che in un’intervista al Corriere della Sera sottolinea come “Alleanza Nazionale nacque proprio tre decenni fa” e che “le parole ‘valori conculcati dal fascismo’ sono contenute nel documento finale del congresso di Fiuggi”.
“Di certo il mio invito a Meloni a definirsi antifascista non è stato accolto alla lettera: nel lessico, non cita l’antifascismo. Ma è stato accolto nella sostanza, nei valori richiamati e nei riferimenti alla destra del dopoguerra. Al riguardo non avevo, per la considerazione che ho del presidente del Consiglio, alcun dubbio” ha aggiunto riferendosi sempre alla lettera di Meloni pubblicata ieri dallo stesso quotidiano. Quanto al fatto che Meloni parli di festa della libertà e non della Liberazione per Fini non è una forma di ritrosia “perché è ovvio che se oggi possiamo festeggiare il 25 aprile come festa della libertà è solo perché gli italiani sono tornati liberi con la fine del regime fascista. Meloni ha scritto anche che ‘i costituenti affidarono alla forza della democrazia il compito di includere anche chi aveva combattuto tra gli sconfitti’. E ha fatto un inedito, per la destra, quanto esplicito riferimento all’amnistia firmata da Togliatti. È un concetto importante perché sottolinea l’auspicio che la celebrazione del 25 aprile non sia più strumentalmente utilizzata per stilare la lista ‘dei buoni e dei cattivi’, non già, come è giusto, in ragione del giudizio sul fascismo e sulla Resistenza, bensì in ragione della contrapposizione politica tra destra e sinistra”.
A proposito delle voci, anche da destra, su presunte proprie ambizioni personali che sarebbero alla base delle sue dichiarazioni, Fini le ha infine definite “Sciocchezze. Spero che si ricredano quelli che a destra, non molti in verità, hanno visto nelle mie parole la volontà di mettere in difficoltà Giorgia Meloni. E che si ricredano i pochi che hanno pensato che avessi chissà quali obiettivi reconditi. Non aspiro a nulla. Intendevo solo contribuire, in forza del ruolo che ho avuto nel passato, a fare chiarezza sul rapporto attuale della destra, Fratelli d’Italia, con la Liberazione. Meloni ha dato una risposta inequivocabile, ne sono lieto” ha concluso.