Roma, 24 apr. (askanews) – Va all’asta in Sudafrica il più grande santuario del mondo per i rinoceronti; il proprietario, John Hume, dice di aver profuso i risparmi di una vita negli ultimi trent’anni e di non avere più risorse. La fattoria è la casa di quasi duemila rinoceronti bianchi, una specie in via d’estinzione cacciata per il corno, considerato curativo e molto ricercato sul mercato nero dove la polvere costa quanto l’oro o la cocaina.
John Hume, 81 anni, è preoccupato per il futuro: chi comprerà la fattoria? Per questo sta cercando di contattare tutto il mondo del conservazionismo.
“Abbiamo ottimi risultati dall’allevamento e si potrebbe continuare ad allevare rinoceronti, è molto facile. Mi preoccupa che sul mercato nero un corno di rinoceronte valga ancora di più che un rinoceronte vivo”, dice.
Il Sudafrica accoglie circa l’80% della popolazione mondiale di rinoceronti e il 93% dei rinoceronti bianchi. La fattoria di Hume è in una località non pubblicizzata e sorvegliata da guardie armate, con uno staff di un centinaio di persone fra cui la veterinaria Claudia Andrione, che si occupa dei cuccioli orfani: “Allo stato naturale non sopravviverebbero perché nessuno saprebbe che ci sono, che alla madre è andato via il latte o che è morta. Anche se è una spesa enorme allevarli, alla fine la loro vita è tutelata”.
Ma il costo più alto è la sorveglianza continua. Il capo della sicurezza è Brandon Jones e ammette che il sistema funziona per la fattoria ma i bracconieri vanno altrove: “Noi ci limitiamo a tenerli lontani da questa area protetta. Sappiamo che prenderanno di mira zone dove è più facile penetrare e dove il rapporto costi benefici è a loro favore”.
John Hume spera che il progetto della sua vita interessi a un miliardario. Magari, dice, qualcuno che preferisce salvare i rinoceronti che possedere un megayacht. Qualcuno per cui cinque milioni di dollari l’anno sono spiccioli.