Roma, 24 apr. (askanews) – Vigilia del 25 aprile, la festa della liberazione dal nazifascismo quest’anno più che mai fonte di polemiche, con il primo governo guidato da Fratelli d’Italia a palazzo Chigi. La premier Giorgia Meloni si recherà all’altare della Patria assieme al capo dello Stato e ai presidenti di Camera e Senato a deporre una corona al Milite Ignoto. Sergio Mattarella partirà poi per Cuneo per ricordare le deportazioni da Borgo San Dalmazzo fra il 1943 e il 44.
Invece la seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, lascerà l’Italia diretto a Praga per la riunione dei presidenti dei Parlamenti dei Paesi membri Ue, dove oggi si trova il presidente della Camera, Luciano Fontana.
La Russa visiterà il campo di concentramento nazista di Theresienstadt, e sarà alla commemorazione di Jan Palach, martire della lotta al comunismo, in Piazza San Venceslao, nella capitale ceca.
Una scelta con cui l’esponente di Fratelli d’Italia torna implicitamente su un cavallo di battaglia della destra, l’equiparazione ideale di fascismo e comunismo. Di più, il presidente del Senato ha fatto scalpore pochi giorni fa affermando in un’intervista che “Nella Costituzione non c’è la parola antifascismo”.
Se l’opposizione con Elly Schlein del PD ha ribattuto che l’intera Costituzione è ispirata all’antifascismo, gli altri partiti della coalizione si smarcano. Così Forza Italia con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani:
“Il 25 aprile è la festa della libertà e la festa di tutti. Mi riconosco nelle parole pronuncia da Silvio Berlusconi a Onna. Io sarò alle Fosse Ardeatine a depositare una corona a nome del governo e non mi pare ci siano da fare ulteriori polemiche”
Anche la Lega rifiuta di esprimersi, così Matteo Salvini sabato al Salone del Mobile: “Io il 25 aprile celebrerò la liberazione del nostro paese, starò un po’ in famiglia e lavorerò. Non fatemi commentare, io sono ministro delle Infrastrutture, il mio lavoro è sbloccare cantieri”.
L’ex leader di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini rivendica che il partito da lui creato fece i conti con il fascismo, lamenta “un altro 25 aprile di divisione e di polemiche”, e invita Giorgia Meloni a prendere posizioni senza ambiguità.
Invece Maurizio Gasparri, ex Alleanza Nazionale Forza Italia, sottolinea come la leader di Fratelli d’Italia sia anche “estranea a qualunque cultura fascista, testimone da sempre dei valori della democrazia”.
In mezzo a tante dichiarazioni, la presidente del Consiglio resta in silenzio.