Roma, 19 apr. (askanews) – Le Filippine hanno escluso oggi che gli Stati uniti possano accumulare armi che potrebbero essere dispiegate per difendere Taiwan nelle basi a cui hanno accesso nell’arcipelago asiatico ai sensi dell’Accordo di cooperazione rafforzata per la difesa (EDCA). Lo riferisce oggi il South China Morning Post.
Il ministro degli Esteri Enrique Manalo ha affermato che Washington non sarà autorizzata a svolgere attività che non siano state concordate nell’ambito dell’accordo del 2014. “La nostra opinione è che l’EDCA non si rivolge a nessun paese terzo al di fuori del suo uso per le Filippine”, ha detto Manalo in un’udienza al Senato di Manila.
Il ministro ha inoltre aggiunto che la politica estera del governo è quella di essere “amici di tutti” e ha promesso che la collaborazione con gli americani sul fronte della sicurezza manterrà il principio del rispetto di questa proposizione.
Le Filippine all’inizio di questo mese hanno annunciato che avrebbero messo a disposizione degli Stati Uniti quattro basi aggiuntive vicino allo stretto di Taiwan e al conteso Mar cinese meridionale, portando a nove il numero di siti militari che Washington può utilizzare nel paese.
L’EDCA consente agli Stati Uniti di alternare le truppe per soggiorni prolungati, nonché di costruire e gestire strutture nelle sue basi.
La Cina ha criticato l’accordo e accusato gli Stati uniti di approfittare delle basi per “interferire nella situazione dello Stretto di Taiwan per i propri obiettivi geopolitici”.
Il presidente Ferdinando Marcos jr. dal canto suo ha invitato l’ambasciatore cinese Huang Xilian per chiedere spiegazioni, dopo che questi la scorsa settimana ha espresso critiche sostenendo che Manila contribuisce a rendere precaria la situazione a Taiwan.