Roma, 19 apr. (askanews) – Eurostat ha confermato il netto rallentamento dell’inflazione media dell’eurozona nel mese di marzo: la crescita dei prezzi al consumo su base annua si è attestata al 6,9%, a fronte dell’8,5% che aveva segnato a febbraio. In base ai dati destagionalizzati, in un mese i prezzi sono aumentati dello 0,9% nell’insieme dell’Unione monetaria.
Ma le tabelle diffuse dall’ente di statistica comunitario confermano anche la persistenza di pressioni al rialzo sull’inflazione di fondo, cioè depurata da energia, alimentari e altre voci particolarmente volatili, che a differenza dell’indice generale ha continuato ad accelerare a marzo con un 5,7% annuo, a fronte del 5,6% di febbraio. In questo caso in un mese i prezzi sono saliti dell’1,3%.
La dinamica dell’inflazione viene attentamente monitorata dalla Bce che dalla scorsa estate ha avviato una energica manovra di inasprimento monetario, in prima battuta mediante rialzi dei tassi di interesse proprio per contrastare il carovita, cercando di farlo tornare al suo obiettivo del 2%. Lunedì scorso la presidente della Bce, Christine Lagarde aveva sostenuto che la manovra di rialzo dei tassi “sta iniziando a funzionare” proprio in riferimento al calmieramento dell’inflazione.