Roma, 18 apr. (askanews) – “Mi chiamo Angelina, ho diciassette anni e sono ucraina. Penso che voi abbiate sentito qualcosa della guerra in Ucraina. Sono anche abbastanza sicura che ne avete sentito parlare e forse alcuni di voi sono addirittura stufi di vedere le notizie in TV su questa guerra, sulla politica, etc. Ma per me questa guerra ha un significato completamente diverso. Per me è il respiro della morte, il respiro della paura, delle urla, del rumore e allo stesso tempo del silenzio tombale”.
Comincia così la lettera di Angelina, pubblicata sui social di Nuovi Orizzonti, Comunità internazionale fondata da Chiara Amirante. Il dramma della guerra ha portato la ragazza dall’Ucraina fino a Medjugorje, dove opera Nuovi Orizzonti.
“A causa di questa guerra, ora sono qui – scrive in questa testimonianza -. Migliaia di chilometri da casa mia, dai miei amici, dalla mia famiglia e da tutto ciò che mi era caro. Per il sesto mese mi sveglio non “a casa”, ma… in famiglia. In una grande e amichevole famiglia di gioia, in questa meravigliosa comunità di Nuovi Orizzonti. Quindi, sono venuta qui con i miei genitori, fratelli e sorelle a novembre. Siamo venuti a Medjugorje, non sapendo che avremmo vissuto in una comunità e pensavamo che saremmo tornati entro due-tre settimane. In Ucraina a quel tempo c’erano pesanti attacchi missilistici quasi ogni giorno e problemi con l’elettricità. E, come potete vedere, siamo rimasti qui. All’inizio non capivo letteralmente nulla di ciò che stava accadendo, è stata un’esperienza completamente nuova per me. Ho sentito uno stress costante. Prova ad immaginare: sei in un paese straniero, sei costantemente circondato da italiani di cui non capisci la lingua, tutti gli altri parlano croato, qualcuno cerca di capirti in inglese, polacco, russo e allo stesso tempo stai studiando turco all’università… Pensavo che sarei impazzita, ma quello era l’ultimo dei miei problemi. Ero sola. Mio padre è tornato in Ucraina, in un contesto familiare stressante, abbiamo iniziato tutti a litigare, mia madre era sempre impegnata con i fratelli e le sorelle più piccoli. Ero sola. E non c’era una sola persona di cui potessi fidarmi, con cui parlare o dire qualcosa di più profondo di “ciao, come stai? – sto bene, grazie”. Tutto andava “bene” “.
Poi, racconta Angelina, “ho iniziato a conoscere meglio la comunità, la sua storia, la vita di Chiara e il suo meraviglioso carisma. Ed è apparsa una scintilla. A causa delle circostanze della mia vita personale, ho sempre voluto aiutare gli altri e quando ho approfondito il carisma di Nuovi Orizzonti, ha risuonato davvero nel mio cuore. E poi ho iniziato a stabilire un contatto a poco a poco. Con i volontari, con gli altri ucraini, con i sacerdoti. E impercettibilmente ho preso parte di questa famiglia. Una famiglia che ti circonda di un amore grande, indipendentemente dalla lingua, dalla nazione, dai tuoi problemi. Questa è una famiglia in cui tu, anche dopo aver lasciato la tua vita precedente a migliaia di chilometri di distanza, puoi svegliarti la mattina, incontrare gli altri e contare sempre su un sorriso, abbracci ed amore. Una famiglia dove si può morire tutti dal ridere, ma anche piangere insieme, stare insieme in silenzio, soffrire insieme, ma ridirsi sempre «E gioia sia!». Perché tutto passa, solo l’amore resta. È una famiglia dove si può lodare insieme Gesù e vivere nel suo infinito amore. E questa è una famiglia dove puoi guarire il tuo cuore e cambiare la tua vita una volta per tutte, per seguire sempre Gesù con i fratelli e le sorelle, i genitori, i figli ed ogni amico spirituale che è qui”.
“Quindi – conclude la ragazza ucraina – davvero tutto quello che voglio dire ora è grazie. Grazie a Dio, grazie alla comunità e… Grazie anche per questa guerra, che è stata davvero una grande sofferenza, dolore e prova per tutti noi. Ma che anche in questo dolore ci avvicina al Signore, ci insegna a portare con Lui la croce e ci cambia la vita. Preghiamo per la pace nel mondo e la fine di tutte le guerre”.