Napoli, 17 apr. (askanews) – Napoli e Parigi unite, oggi più che mai, non solo per le storiche radici comuni, ma anche per gli scambi commerciali, turistici e culturali. Dopo sessant’anni dal primo volo, operato da Air France, i collegamenti tra le due metropoli sono pluri giornalieri e sono migliaia le persone che volano ogni mese tra la città della Tour Eiffel e la terra del Vesuvio. L’occasione per sottolineare l’importanza di questa lunga storia comune è stata la tavola rotonda ‘Napoli città aperta, sostenibile, connessa’, ospitata a Palazzo Grenoble, sede dell’istituto francese di Napoli. “Napoli è sempre stata storicamente una tappa essenziale delle rotte dalla Francia e tuttora – ha detto Eléonore Tramus, direttore generale Air France-KLM East Mediterranean – rappresenta una destinazione importante nel nostro network. Per Air France, dopo il Regno Unito, l’Italia il primo mercato in Europa e la Regione Campania resta un’area strategica della nostra presenza nel Belpaese. Attraverso il nostro hub di Parigi-Charles De Gaulle, permettiamo ai napoletani di raggiungere 127 destinazioni in Europa e nel mondo”. Tramus ha ripercorso la storia della tratta, cominciata nel 1927 con il primo ammaraggio per poi continuare fino al 1939 quando, a causa della Seconda guerra mondiale, fu interrotta e riprese nel 1963, sessant’anni fa. “Napoli per noi è una rotta speciale anche perché, in passato, era una tappa molto importante per raggiungere l’Oriente. Oggi ci sono 23 voli a settimana e una frequenza di tre-quattro collegamenti al giorno. Dati che significano molto perché Napoli e la Campania sono ancora molto importanti per la Francia”. “In futuro pensiamo a puntare soprattutto alla sostenibilità, modificando anche la nostra flotta. Oggi utilizziamo Airbus A320 e A321, ma stiamo già pensando di utilizzare aerei di ultima generazione”, ha aggiunto Tremus. “Quest’occasione rappresenta un modo per celebrare i legami storici tra Francia e Napoli che sono numerosi e anche per parlare di un tema molto importante per il nostro futuro che è l’ambiente – ha detto Lise Moutoumalaya, console di Francia a Napoli – l’anno scorso i francesi sono stati i turisti più numerosi a Napoli e nel Sud dell’Italia, sono ritornati dopo la pandemia. I francesi amano molto il Sud Italia per la cultura ma anche per la gastronomia”.