Milano, 17 apr. (askanews) – La digitalizzazione è un passaggio chiave per il settore delle costruzioni in Italia, che sconta una produttività ancora ridotta nonostante nel 2022 sia quella che è cresciuta di più tra i vari settori dell’economia italiana. Il tema è al centro di una ricerca realizzata da GS1 Italy in collaborazione con Cresme presentata nell’ambito dell’evento Digitalize or die? a Milano cui hanno preso parte i principali attori della filiera.
“Il settore delle costruzioni ha un livello di digitalizzazione bassa e anche delle potenzialità di produttività maggiori da poter raggiungere – ha osservato Paolo Cibien, Industry engagement director GS1 Italy – Noi crediamo che in questo percorso di modernizzazione verso la direttrice della digitalizzazione GS1 possa giocare un ruolo fondamentale partendo appunto da quella che è l’identificazione univoca dei prodotti attraverso degli standard globali, interoperabili e aperti”.
La trasformazione digitale non può prescindere dall’utilizzo di un linguaggio globale come avvenuto con gli standard GS1, a partire dal codice a barre, nel settore del largo consumo prima e ora con quello delle costruzioni. Una filiera che nel 2021 alla produzione vale 223 miliardi di euro, in crescita negli ultimi anni grazie agli incentivi fiscali e più in generale alla finanziarizzazione del settore, di cui ha beneficiato anche la produttività:
“Si è misurato in base alle statistiche di contabilità nazionali un aumento della produttività che non si vedeva da 20 anni. qualcosa come un +10% se misuriamo in termini di valore aggiunto per ora lavorata – ha sottolineato Antonio Mura, direttore tecnico Cresme – Quindi è vero: c’è un problema di produttività, ma qualcosa è cambiato negli ultimi tre anni”.
Dietro sicuramente c’è il rapido incremento dei prezzi e una sottostima nel calcolo dei deflatori e delle ore effettivamente lavorate. Ma anche una progressiva crescita della digitalizzazione e dell’ottimizzazione dei processi che tuttavia si scontra con barriere strutturali a partire dalla complessità della filiera, lunga e articolata:
“Certamente questo sta avvenendo ma in maniera sfilacciata lungo la filiera e il collo di bottiglia sono le imprese di costruzioni – ha proseguito Mura – Nei cantieri il flusso di informazione avviene in forma cartacea qualcuno ha detto che su un cantiere il flusso di informazioni viaggia su un ciclo integrato nelle persone come a dire che conta l’esperienza non tanto l’organizzazione”.
Di qui la necessità di una crescente digitalizzazione che sia in grado di sostenere lo sviluppo efficiente del settore come avviene in alcuni Paesi europei dove gli standard GS1 sono già la convenzione di filiera:
“Gli standard GS1 aiutano nella tracciabilità dei prodotti end-to-end quindi dalla produzione fino al cantiere, di come questa tracciabilità può continuare oltre una volta che i prodotti sono stati impiantati attraverso tecnologie Rfid ma anche attraverso nuove tecnologie come il Bim che viene utilizzato per costruire a livello progettuale ma che poi deve essere il punto di collante con l’esecuzione a livello cantieristico – ha aggiunto Cibien – Gli standard GS1 aiutano ancora una volta ad identificare in maniera corretta prodotti e oggetti”.
Una premessa necessaria anche per supportare l’altro driver di crescita dei prossimi anni quello della sostenibilità
“I prodotti per essere sostenibili e circolari hanno bisogno di far circolare una mole infinita di dati e di informazioni. Queste informazioni per essere utilizzabili devono essere standard e leggibili attraverso i diversi attori della filiera – ha concluso Cibien – e ancora una volta GS1 gioca un ruolo fondamentale nella capacità attraverso i propri standard di strutturare queste informazioni”
Inviati del 14/04/23 11:42 — Audio – GS1-Cresme: digitalizzare le costruzioni per spingere la produttività
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