Napoli, 15 apr. (askanews) – Da laboratorio politico apripista nazionale a sconfitta totale dell’asse Pd-M5s. E’ quanto accaduto a Pomigliano d’Arco, città industriale alle porte di Napoli, chiamata alle urne per il rinnovo del consiglio comunale i prossimi 14 e 15 maggio. Nel giro di poche ore si è passati da un nome univoco per guidare la giunta comunale alla mancata presentazione delle liste sia da parte dei Dem che del M5s.
Il fermento politico è partito mesi fa dopo la sfiducia al sindaco Gianluca Del Mastro. Un nome sul quale, nel 2020, erano confluite le scelte di democratici e pentastellati. Una convergenza nel periodo in cui l’ex ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, poteva ritenere la sua città ancora una vera e propria roccaforte di voti. Dopo circa due anni e mezzo lo scenario è, però, totalmente cambiato al punto che il candidato unitario, il giornalista 43enne Marco Iasevoli, non è riuscito a portare la nave in porto. Anzi. Su Iasevoli non si è, infatti, rafforzata l’intesa portando i pentastellati al ritiro mandando all’aria la coalizione. Un vero e proprio terremoto politico soprattutto se si considera che, alla precedente tornata elettorale per le Amministrative, il Movimento cinque stelle era risultato il primo partito e il Pd il secondo, racimolando, insieme, circa il 30% dei consensi.
Se Iasevoli ha deciso, comunque, di restare in campo con la sua lista ‘Per – Per le persone e la comunità’ correndo ugualmente per la poltrona di sindaco, Pd e M5s si sono arresi sostenendo che non vi fossero le condizioni per continuare la competizione elettorale. A rappresentare le ragioni della sinistra più radicale è stato scelto uno studente universitario di 24 anni, Vito Fiacco, segretario del movimento Rinascita. “La scelta di puntare tutto su Vito ‘Fender’ – spiegano i militanti – arriva alla fine di un percorso politico estenuante nel quale abbiamo provato a costruire una coalizione competitiva con Aniello Cimitile, persona e politico di grandissimo livello che avrebbe dato lustro a questa campagna elettorale e a questa città, qualora fosse stato eletto primo cittadino. Ma gli altri componenti della coalizione hanno preferito un nome diverso, incompatibile per storia e cultura politica con le nostre posizioni”.
Resta compatto, invece, il fronte opposto che, con un’ampia coalizione di liste civiche, rappresenta i partiti del centrodestra. Lello Russo è il candidato che vorrebbe tornare a guidare il palazzo municipale per la settima volta all’età di 84 anni. Medico cardiologo in pensione, Russo non aveva potuto candidarsi nuovamente, dopo due mandati consecutivi, alle Amministrative nel 2020 sostenendo l’ex vice sindaco Elvira Romano, sconfitta poi da Del Mastro. Dopo le dimissioni di 13 consiglieri di cui cinque della maggioranza e la sfiducia a Del Mastro nel febbraio scorso, Russo ha fatto convogliare su di sé molti politici di schieramenti diversi tra i quali l’ex vicesindaco dem Edoardo Riccio e l’assessore alle Politiche sociali, Salvatore Esposito, un tempo fedelissimo di Di Maio. Candidato con un’unica lista anche Salvatore Cioffi che, nella scorsa consiliatura ha ricoperto l’incarico di presidente del consiglio comunale. Cioffi è risultato il più votato a Napoli e provincia nel consiglio metropolitano di Napoli per la lista ‘Territori in Movimento’ e, all’epoca della rottura tra Di Maio e Giuseppe Conte, rimase fedele al suo compaesano. Nomi nuovi e volti conosciuti in una città dove la campagna elettorale si preannuncia infuocata soprattutto dopo lo scontento e lo smarrimento degli elettori di Pd e M5s rimasti senza partito di riferimento locale.