Milano, 15 apr. (askanews) – Per le imprese del terziario a marzo si registra una “timida” riduzione del prezzo dell’energia elettrica e del gas, ma gli importi in bolletta continuano a essere “elevati” rispetto ai valori pre-crisi: +36% per le forniture elettriche e +116% per il gas. Lo rileva l’Osservatorio Confcommercio Energia.
Secondo l’associazione, “è necessario ridurre gli oneri generali di sistema per il settore elettrico, la cui incidenza sul costo della fornitura è di oltre il 25% (voce che pesa circa 13,1 miliardi di euro all’anno sulla spesa energetica degli italiani). Inoltre, anche se è certamente positiva la proroga fino a giugno 2023 dei crediti d’imposta ‘energetici’, la percentuale di detrazione prevista, per il secondo trimestre 2023, è assolutamente insufficiente”.
A fine marzo 2023, ha ricordato l’Osservatorio, il prezzo del gas all’ingrosso è sceso sotto i 50 euro al MWh ed è evidente la forte diminuzione se si considera che, in media, nel corso del 2022, è stato di circa 130 euro. Ma nel quinquennio precedente a questa crisi energetica il prezzo del gas in Europa non aveva mai superato i 30 euro al megawattora. Un andamento non diverso per il prezzo dell’energia elettrica che ha registrato negli ultimi due anni valori del tutto straordinari (fino a 700 euro per megawattora), per poi diminuire e avvicinarsi ai 100 euro nei giorni finali di marzo 2023. “Nonostante ciò – ha concluso Osservatorio Confcommercio Energia – questo livello supera di oltre il doppio i prezzi pre-crisi”.