Roma, 13 apr. (askanews) – “Saremo con i cittadini e le cittadine il 19 aprile in Campidoglio per ribadire, dopo un anno dall’annuncio del sindaco Gualtieri, il nostro ‘no’ ad un impianto inutile, antieconomico, obsoleto, dannoso per la salute, basti guardare a Brescia dove c’è stato un incremento del 12% delle malattie tumorali ed un forte ‘si’ ad una gestione virtuosa del rifiuto che parta dalla riduzione all’origine e passi per il riutilizzo dell’esistente, vere e proprie miniere di materie prime”. Così Elena Mazzoni, segretaria della federazione Roma-Castelli-Litoranea di Rifondazione comunista con Elio Romano, responsabile Ambiente della segreteria di federazione.
“Siamo con i comitati e le associazioni che ricorrono al Tar Lazio contro il piano rifiuti di Roma, che denunciano media, destra, Pd e Calenda e la loro ecoballa che i cumuli di monnezza per strada siano conseguenza della mancanza di un inceneritore – continuano da Rifondazione – denunciano l’assenza di trasparenza, la mancanza di un progetto, le operazioni “green” di facciata dell’amministrazione Capitolina, le fake news di Gualtieri, che si attribuisce meriti non suoi sulla chiusura della discarica di Roncigliano e, da ultimo, l’inquinamento di tre livelli della falda acquifera, accertato dai carabinieri del Noe, causato dalla progressiva fuoriuscita di carburante da alcuni serbatoi del deposito di carburanti di proprietà dell’Eni Spa, situato in località Santa Palomba”. “Siamo contro le scorciatoie e le prese in giro, come la proposta di referendum lanciata lunedì 11 da Ruotolo, componente della neo segreteria del PD, un modo per non assumersi responsabilità, per legittimare come “democratica” una decisione in realtà già presa – spiegano i responsabili-. Schlein chiarisca se il suo nuovo Pd è per gli inceneritori, esattamente come quello vecchio, oppure no, senza furbizie di cui non abbiamo bisogno”
“Quello che serve ora è chiedere a Gualtieri, che è riuscito a farsi bocciare, dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, i finanziamenti per tutti gli impianti di biodigestione presentati per Roma, di rivedere la sua scelta”.