Roma, 11 apr. (askanews) – Dal febbraio 2022 al marzo 2023, la piattaforma digitale incaricata di stimare i danni ambientali causati dalla guerra in Ucraina, EcoDozor, ha registrato 1.528 incidenti in 841 infrastrutture suscettibili di inquinamento. Tra i luoghi più delicati cita le centrali idroelettriche di Kakhovka (conosciuta come Neporozhnyi), Kiev e Dnipro oltre alle centrali nucleari di Zaporizhia e Chernobyl dove un grave incidente alla base della più grande fuoriuscita di radioattività nella storia del mondo è già avvenuta nel 1986.
Questo degrado dell’ambiente minaccia “conseguenze a lungo termine sulla salute, con ad esempio un aumento dei rischi di cancro e malattie respiratorie”, avverte l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). “Molti di questi problemi non si faranno sentire solo in Ucraina, ma collettivamente ci sono seri rischi per la salute pubblica. Ogni giorno, le autorità ucraine registrano casi di esposizione a gas tossici rilasciati da esplosioni, tra cui oltre i confini del Paese”, aggiunge.
Il 6 luglio 2022 stimava che 1,4 milioni di ucraini erano privati di acqua potabile e che 4,6 milioni di loro connazionali ne avevano un accesso limitato a causa del deterioramento delle attrezzature di approvvigionamento idrico.
Il gruppo di esperti internazionali indipendenti, Climate Focus, ha calcolato che i primi sette mesi di guerra in Ucraina hanno causato l’equivalnete di almeno 100 milioni di tonnellate di CO2 di emissioni, metà delle quali saranno dovute alla ricostruzione postbellica aggiungendo che ciò corrisponde alle emissioni dei Paesi Bassi nello stesso periodo.