Carcere, Report sul 41 bis: penalisti Roma denunciano Ranucci – askanews.it

Carcere, Report sul 41 bis: penalisti Roma denunciano Ranucci

“In trasmissione gravissime insinuazioni e gratuite diffamazioni”
Apr 11, 2023

Roma, 11 apr. (askanews) – “Il Direttivo della Camera Penale di Roma all’unanimità ha deciso di proporre denuncia querela nei confronti del giornalista Sigfrido Ranucci”. Così si afferma in una nota dell’organo che rappresenta gli avvocati penalisti della Capitale. “Nella trasmissione Report del 3 aprile scorso sono andate in scena gravissime insinuazioni e gratuite diffamazioni che sfociano persino nella calunnia nei confronti di alcuni dei più apprezzati componenti della nostra associazione, incredibilmente additati a sospetto come possibili veicoli per la diffusione al di fuori del carcere di ordini criminali provenienti dai detenuti posti in regime di 41 bis”, si sottolinea.

Inoltre “tutto questo è addirittura avvenuto in prima serata pubblicando un elenco riservato della cui illegittima divulgazione riteniamo che i responsabili debbano essere chiamati a rispondere – si aggiunge – Il diritto di difesa rappresenta un principio costituzionalmente riconosciuto alla cui tutela i penalisti dedicano tutto il loro impegno con coraggio e dedizione, andando per questo anche incontro ad ignobili campagne denigratorie volte a mortificare la funzione del difensore”.

Secondo la Camera penale “il fatto che ciò avvenga sul servizio pubblico è semplicemente inaccettabile e per questo abbiamo ritenuto di sporgere querela alla Procura di Roma a tutela dei nostri colleghi, della nostra associazione e di tutti i cittadini, perché il giornalismo d’inchiesta è ben altra cosa rispetto alla maldicenza scandalistica volta alla ricerca dell’audience”. L’auspicio è che i vertici della Rai “avviino una seria riflessione al riguardo”. La speranza è che anche i magistrati Di Matteo ed Ardita, “a loro volta apparsi nella puntata di Report con brevi interviste sul punto, vogliano prendere fermamente le distanze dal taglio diffamatorio che ha contraddistinto la puntata andata in onda”.