Milano, 11 apr. (askanews) – Un ritorno che sa di passato, ma energico e coinvolgente. I Baustelle nel nuovo album “Elvis” si appropriano nello spirito e nella forma di un’essenza “rock”.
“Siamo tornati con un disco che si chiama Elvis, il nome è programmatico e mantiene la promessa dell’andare a scavare in territori inesplorati come Baustelle musicalmente parlando. Come modo per rinnovarci abbiamo provato ad andare verso la ricerca della musica americana, verso una matrice più blues della musica più che quella europea”.
A cinque anni dall’ultimo disco, Francesco Bianconi, Claudio Brasini e Rachele Bastreghi spiegano che questo era l’unico modo per rimanere in vita.
“Le canzoni le trattiamo come se fossero una cosa importante, sono una forma espressiva sintetica e popolare ma che deve trattare i temi centrali. Altrimenti che senso ha l’uomo se non prova a raccontare il senso dell’uomo su questa terra e quindi che senso ha la guerra, l’amore che finisce, di questo parlano le canzoni e le grandi narrazioni che mi interessano”.
In questo nuovo progetto si intrecciano ritratti di un’umanità rappresentata in tutti le sue sfaccettature, realizzati con la solita dose di spiazzante verità.
Dopo l’annuncio del sold out del tour primaverile nei più prestigiosi club italiani, i Baustelle si preparano a proseguire il loro viaggio musicale con “Elvis tour” che si arricchisce di nuove date.
“E’ bello, dopo un po’ di silenzio ritrovare calore e affetto. Noi siamo vogliosi come loro di andare sul palco e avendo fatto questo disco con questa direzione più rock, usando anche strumenti diversi, cercheremo di fare un concerto che abbia quel sapore, per cui anche brani vecchi di repertorio saranno risuonati in questa chiave”.
L’album “Elvis” contiene dieci tracce che mescolono una sonorità glam rock tipicamente baustelliana con arrangiamenti più liberi e spontanei, ma che catapultano l’ascoltatore nel mondo ipercinetico e mutevole di oggi.