Roma, 6 apr. (askanews) – “Signori Giudici, la vostra decisione ci ha spezzato il cuore: è come se i nostri ragazzi fossero stati uccisi un’altra volta”. Comincia così l’accorata lettera aperta, affidata a Studio3A che la assiste, della mamma di Shane, Resat e Rejana Hyseni, rispettivamente di 22, 11 e 9 anni, e nonna del piccolo Mattias, di appena un anno e quatto mesi, alla notizia che il responsabile della ‘strage degli innocenti’ avvenuta il 30 ottobre scorso alle porte di Reggio Emilia, il trentenne, anche lui di origini albanesi Orjol Lame, compagno della sua figlia maggiore, è libero ed è tornato in patria.
Il gip non ha infatti accolto la richiesta della misura cautelare che il pubblico ministero, Marco Marano, aveva presentato. Nel procedimento si contestano le accuse di omicidio stradale plurimo e pluri-aggravato. Lame è l’unico sopravvissuto all’incidente. Gli inquirenti sollecitavano almeno la misura degli arresti domiciliari nella struttura dove stava svolgendo la ribailitazione, con anche il divieto di espatrio. L’indagato – si aggiunge – non è solo uscito di strada schiantandosi contro una casa con l’auto che guidava, e dove erano trasportate le quattro vittime tra cui, la più piccola, era anche figlio suo, ma lo ha fatto a folle velocità e dopo aver assunto cocaina . Inoltre l’auto non era assicurata né revisionata e non era neppure sua (l’ultimo proprietario è al centro di un indagine per traffico illecito di veicoli).
La libertà per Lame è un epilogo che la mamma di Shane, Resat e Rejana Hyseni, e nonna del piccolo Mattias, a sua volta rientrata a Durazzo con il marito dopo la tragedia che le ha distrutto la famiglia non può accettare. “Non si può lasciare libero l’assassino di quattro bambini. Non è giustizia questa” lamenta la donna, temendo a questo punto che il compagno della figlia maggiore finisca anche per sottrarsi al processo dal quale rischia una condanna a diversi anni di carcere. La donna, il marito e il figlio superstite, per essere assistiti, attraverso i consulenti Sabino De Benedictis e Sara Donati, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e all’avvocato penalista Nicola Termanini, del foro di Modena.