Milano, 3 apr. (askanews) – La storica goletta francese Tara è tornata in mare per la sua 13esima missione scientifica, denominata TREC (“Traverser les cotes européennes”).
Ha lo scopo di monitorare lo stato dei mari e meglio comprendere l’impatto dell’inquinamento umano sull’ambiente marino, ma stavolta l’equipaggio ha scelto un format inedito.
Ricercatori a bordo di alcuni van, infatti, affiancano quelli imbarcati seguendo la rotta della barca per analizzare i dati raccolti sulla goletta e compararli con quelli raccolti a terra, per studiare l’interazione tra inquinamento e biodiversità.
“Lo faremo in 160 posti d’Europa tra Tallinn, in Estonia, fino ad Atene, in Grecia – ha spiegato Romain Troublé, direttore generale della Fondazione Tara – Questa è una grande missione guidata da un laboratorio di ricerca europeo chiamato EMBL, il laboratorio di biologia molecolare europeo, il migliore nel campo della ricerca sul cancro e sulla salute umana”.
La missione mobiliterà diverse centinaia di ricercatori fino al luglio 2024 e i van li aiuteranno a effettuare le analisi dei campioni più rapidamente, avendo a breve distanza i laboratori mobili con tutte le risorse necessarie.
I dati raccolti saranno messi a disposizione della comunità scientifica mondiale a lungo termine per studiare come gli inquinanti (pesticidi, farmaci, prodotti chimici, ecc.) interagiscano con la biodiversità marina, anche quella invisibile come microorganismi, virus e batteri.