Gerusalemme, 1 apr. (askanews) – “Gerusalemme in questo periodo è stata sede di molte tensioni e in qualche modo sta vivendo la Pasqua come fu vissuta la prima Pasqua, con tumulti vari e alla fine con anche la condanna e la crocifissione di Gesù. Per noi l’arrivo della Pasqua è sempre qualcosa di molto importante, perché la Pasqua è il cuore di tutto l’anno liturgico cristiano e per noi la Pasqua significa celebrare la morte e resurrezione di Gesù, che è la realtà più importante della nostra fede, che ci manifesta l’amore di Dio per noi e la nostra dignità di cristiani dall’altro”. È questo il messaggio di speranza e di pace di Padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa e Guardiano del Monte Sion, in vista della Pasqua a Gerusalemme.
“Il messaggio di speranza – afferma ad askanews – è il messaggio della speranza cristiana, che non è semplicemente la speranza che finiscano le guerre o cessino le tensioni. Nei Vangeli si parla continuamente del fatto che alla storia appartengono i disastri naturali, le guerre o le epidemie. Ma è proprio dentro questa storia che il Cristo sceglie di morire per noi e di risorgere per aprirci a una prospettiva nuova e diversa, che è quella di poter partecipare alla vita stessa di Dio. La speranza vera è questa, perché se si riduce semplicemente a non avere conflitti – che sarebbe una cosa ottima – non avremmo comunque risolto il problema perché, alla fine, dopo una vita breve o lunga che sia, tutti noi moriamo. E se con la nostra morte finisce tutto, anche la nostra vita rischia di essere priva di significato. Invece la speranza cristiana è quella che ci dice che di fronte alla morte noi siamo destinati a vivere in Dio, di fronte ai conflitti possiamo continuare a vivere una vita in cui l’amore e il perdono trovano il loro posto. La speranza cristiana – conclude padre Patton – non è un voler cancellare o dimenticare le difficoltà, ma è poter stare dentro le difficoltà, compresa la difficoltà del morire con una prospettiva diversa, che è quella della Pasqua”.