La qualità di un prodotto e come cucinarlo in una sola etichetta – askanews.it

La qualità di un prodotto e come cucinarlo in una sola etichetta

Cooperativa italiana catering presenta il marchio Qualitaly
Mar 31, 2023

10 mar. (askanews) – A volte basta leggere un’etichetta per difendere la qualità del Made in Italy. È lì, in quei pochi centimetri colorati, che si nasconde il cuore di un prodotto, coltivato e raccolto nelle nostre campagne. “Il momento è molto delicato – spiega Roberto Zanobi, presidente Cooperativa Italiana Catering – perché il prodotto italiano e il buon cibo in generale è attaccato da tutte le parti. E noi abbiamo il dovere e il piacere di difendere la qualità, le caratteristiche e la diversità dei prodotti che dà, sia il territorio italiano ma anche quelli scelti in tutte le parti del mondo”.

Da qui la scelta della Cooperativa italiana catering, che racchiude 36 aziende e oltre 400 produttori, di dare vita al marchio “Qualitaly” stampato su ogni confezione. “La qualità è veramente alta, i controlli sono tantissimi a partire dalla varietà della semina sino alla raccolta – assicura Paolo Lombardi, socio produttore Quality -. Tutto il processo produttivo è attenzionato e osservato e se un prodotto non è conforme a tutti gli standard qualitativi che abbiamo viene scartato e non utilizzato”.

Il marchio “Qualitaly” è stato al centro della masterclass organizzata a Cibus connecting di Parma. Come spiega Gianluca Donadini, ricercatore in campo alimentare e produzione birra: “Le etichette sono decisamente chiare specialmente quando, come nel nostro caso con Cooperativa italiana catering, abbiamo a che fare con un facilitatore che permette di creare dei ponti, dei trait d’union, tra il campo dove fisicamente i prodotti crescono e le cucine”.

Chi lavora in cucina ma non è uno chef stellato riesce a cucinare ottimi piatti seguendo passo dopo passo le indicazioni sulle confezioni, dove è indicato il numero delle porzioni, i tempi e le modalità di cottura. “Logicamente vengono curati nel packaging colori che facilitano l’individuazione veloce dell’articolo che serve in cucina – aggiunge Zanobi -. Tutto uno studio di un packaging che aiuti gli chef che possono essere sia italiani che stranieri, nell’utilizzo dei nostri prodotti in maniera veloce, responsabile e senza sprechi”.