Roma, 30 mar. (askanews) – “Convivere con il mieloma multiplo vuol dire convivere con una diagnosi per la quale, purtroppo, ad oggi non è prevista la parola guarigione come finalità ultima. Già solo questo stravolge totalmente la vita delle persone. Però lo sviluppo della medicina sta contribuendo a migliorare le aspettative e la qualità di vita. Per questo motivo c’è bisogno di creare un sistema in grado di accompagnare il paziente in tutti gli aspetti della sua nuova quotidianità. La prima cosa che servirebbe è un sostegno psicologico utile a conciliare la quotidianità e la convivenza con la malattia”, lo ha detto Davide Petruzzelli, Presidente dell’Associazione “La Lampada di Aladino oltre il Cancro”, intervenuto al format di The Watcher Post dedicato alla salute. “Per migliorare la qualità della vita non solo dei pazienti, ma anche dei caregiver, è necessario che la presa in carico e l’assistenza della persona diventino sempre più domiciliari e integrate con i servizi territoriali, secondo quanto indicato nel nuovo Piano Oncologico Nazionale 2023-2027. L’implementazione dell’oncologia del territorio è una priorità per i pazienti non più rinviabile”, ha concluso Petruzzelli.