Roma, 29 mar. (askanews) – L’ex presidente taiwanese Ma Ying-jeou ha chiesto oggi di abbassare la tensione per evitare che si possa sviluppare una nuova guerra, ricordando la vicenda del massacro di Nanchino del 1937 perpetrato dalle truppe giapponesi nei confronti della popolazione della città cinese. Lo riferisce il South China Morning Post.
Ma – il primo presidente taiwanese in carica, o ex che sia, a visitare la Cina continentale dopo la guerra civile del 1949 – ha parlato nel terzo giorno del suo controverso viaggio di fronte al Memoriale delle vittime del Massacro di Nanchino. L’ex leader, esponente del partito nazionalista Kuomintang che ha posizione più morbide con Pechino rispetto alla formazione progressista al potere a Taipei, ha detto che la Cina dovrebbe stare sicura “senza invadere gli altri”.
Dopo aver depositato fiori alle vittime in una cerimonia, stamani, Ma ha detto di essere rimasto sconvolto dalla visita. “Avevo letto alcuni libri e visto foto sulla storia del Massacro di Nanchino, ma mai avevo subito uno shock come questo”, ha detto. Il massacro è stato conseguenza di un “comportamento bestiale” che ha pochi paragoni nella storia umana, ha continuato.
La vicenda del Massacro di Nanchino è oggetto di diverse interpretazioni storiche tra Pechino e Tokyo, e gli stessi storici sono divisi. La visione cinese è che le forze imperiali nipponiche, dopo aver invaso la città, si abbandonarono ad atti di brutalità assassina nei confronti della popolazione civile, uccidendo indiscriminatamente uomini, donne, bambini, vecchi e giovani. Il bilancio fu, secondo questa versione, di almeno 200mila morti. Invece da parte giapponese si tende a abbassare questa cifra, a tra 10mila e 40mila morti.
“La storia non deve essere mai dimenticata”, ha commentato dal canto suo Ma, invitando tutte le parti ad astenersi dal conflitto che possano portare a guerre e invasioni. “Dovremmo mantenere – ha detto ancora – un cuore benevolente e non incadere gli altri. Questa è la migliore lezione che possiamo trarre”.
Ma non ha fatto nomi di possibili invasori, ma ha lanciato un appello alla pace tra Cina e Taiwan, perché “una volta che la guerra scoppia, non si può far più nulla”.
Pechino celebra una giornata commemorativa nazionale annuale il 13 dicembre per le vittime di Nanchino, a partire dal 2014, quando il presidente Xi Jinping partecipò in prima persona alla cerimonia.
Il viaggio di Ma in Cina ha una durata prevista di 12 giorni. L’ex presidente – che durante il suo mandato fu fautore di un controverso tentativo di disgelo con la Cina – si augura che serva ad alleggerire le tensioni tra Pechino e Taipei. Viene proprio mentre la presidente taiwanese Tsai Ing-wen è in viaggio nelle Americhe, con una tappa anche negli Stati uniti, dove potrebbe incontrare lo speaker della Camera dei Rappresentanti Kevin McCarthy.
“Se contatterà lo speaker della Camera degli Stati Uniti McCarthy, sarà un’altra provocazione che viola gravemente il principio dell’Unica Cina, danneggia la sovranità e l’integrità territoriale cinese e distrugge la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan”, ha detto il portavoce cinese, Zhu Fenglian. “Ci opponiamo fermamente a questo e prenderemo sicuramente misure per reagire risolutamente”.