Roma, 28 mar. (askanews) – “Io penso che esiste una verità, un assassino. Percorreremo il sentiero dell’intelligenza, insieme con mio fratello Massimo. Il pensiero non può essere imbrigliato. Va valutato tutto quello che è successo prima del 5 settembre 2010”. Lo ha detto Dario Vassallo fratello del ‘sindaco pescatore’ Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010 a Pollica, in provincia di Salerno.
L’incontro in Parlamento, oggi, stato promosso dalla deputata Stefania Ascari del Movimento 5 Stelle, è l’occasione per presentare i risultati dell’indagine condotta sul caso dalla Commissione Antimafia. “Quando siete venuti a Pollica il comitato – ha aggiunto Dario – non è stato ricevuto da nessun sindaco. Su 87 sindaci dell’area nessuno era presente. Non si può accettare questo. Non si può accettare che una Procura di Vallo della Lucania accetti le denunce contro di me e non si sa nulla invece delle mie querele sul malaffare”.
Dario ha poi sottolineato: “Sono indagati tre carabinieri. Questo non significa nulla rispetto alla nobile Arma dei carabinieri. Il generale Nistri ci regalò dei gemelli. Nessuno può dire o contrastare il lavoro fatto. Lo Stato esiste”. Dario ha quindi spiegato: “Ci sono stati depistaggi e favoreggiamenti e non ci si può fermare di fronte al fatto che c’è la prescrizione”.