Libano, anche l’ora legale innesca una crisi politica – askanews.it

Libano, anche l’ora legale innesca una crisi politica

Governo costretto a fare marcia indietro su rinvio di un mese
Mar 28, 2023

Roma, 28 mar. (askanews) – Il Libano passerà finalmente all’ora legale giovedì, ha annunciato il governo, annullando la sua decisionoe di posticipare di un mese il cambio dell’ora che aveva gettato la popolazione nella confusione, con una parte del Paese che si rifiutava di conformarsi. “Il governo ha deciso di mantenere le sue precedenti decisioni in merito al passaggio all’ora legale (…)” che “entrerà in vigore nella notte tra mercoledì a giovedì”, ha annunciato il primo ministro Najib Mikati dopo una riunione di gabinetto.

La decisione di rinvio, annunciata due giorni prima del previsto passaggio all’ora legale nella notte tra sabato e domenica scorsi, aveva irritato i leader politici e religiosi cristiani e accentuato il divario della comunità in questo Paese multiconfessionale. “Questa decisione aveva lo scopo di alleggerire (il giorno) del digiuno nel mese di Ramadan”, che si estende dall’alba al tramonto, ha spiegato Najib Mikati, deplorando “le odiose reazioni della comunità”.

Su chiamata in particolare del patriarcato maronita, la più potente comunità cristiana del Libano, una parte del Paese si è rifiutata di ottemperare al rinvio annunciato la scorsa settimana. Pertanto, il paese, immerso in una profonda crisi politica ed economica, si è svegliato con due fusi orari, che hanno causato interruzioni nei voli internazionali o nelle istituzioni legate all’estero, dove in molti casi il passaggio all’ora legale è stato domenica scorsa.

Contro la decisione del primo ministro hanno protestato anche i due principali partiti cristiani, le Forze libanesi e il Movimento nazionale libero. Najib Mikati, musulmano sunnita a capo di un gabinetto dimissionario, governa de facto il Paese da quando è scaduto quasi cinque mesi fa il mandato del presidente della Repubblica, cristiano maronita.

“Parliamoci chiaro. Il problema non è l’inverno o l’ora legale (…) il problema è la vacanza della presidenza della Repubblica”, ha sottolineato Najib Mikati, invitando i deputati ad assumersi le proprie responsabilità e ad eleggere un presidente. Profondamente diviso, il Parlamento si è già riunito 11 volte senza riuscire a mettersi d’accordo sull’elezione di un presidente.