Milano, 27 mar. (askanews) – Il gruppo veneto Le Tenute del Leone Alato (di proprietà di Genagricola) distribuisce da marzo in maniera esclusiva la storica azienda salentina Masseria Li Veli, ampliando ulteriormente il suo portfolio dopo l’ingresso nella linea distributiva di Agricola Pinino di Montalcino e della Maison Burtin di Épernay, in Champagne. “Questa ulteriore tappa ci consente di arricchire l’offerta verso il segmento premium e super premium, in linea con il percorso di crescita che Leone Alato ha intrapreso dal 2021” ha spiegato il chief commercial officer di Leone Alato, Francesco Domini, spiegando che “vogliamo costruire un portfolio che vede coinvolti tra i 5 e i 6 partner distributivi, che costituisca il 20% del fatturato complessivo del gruppo”. “L’obiettivo principale è quello di lavorare su un assetto multiregionale piuttosto che porci come un mero distributore commerciale – ha concluso – per poter garantire la giusta attenzione a tutti i marchi, nel rispetto delle singole identità e riuscire a costruire il valore desiderato, vero obiettivo di Leone Alato”.
Costruita a fine Ottocento dal marchese ed economista salentino, Antonio de Viti de Marco, Masseria Li Veli è stata comprata nel 1999 da un gruppo di investitori guidati dall’azienda vinicola toscana Avignonesi, ma nel 2008 l’intera proprietà è stata acquistata dai fratelli Edoardo e Alfredo Falvo che ancora oggi dirigono le attività dell’azienda, con la collaborazione del cugino Alessandro. “Guardiamo a questa nuova collaborazione con grande fiducia e ottimismo” ha affermato Edoardo Falvo, spiegando che “abbiamo chiuso un brillante 2022 con quasi 800mila bottiglie vendute in 30 diversi Paesi e con l’estero che ha rappresentato quasi il 70% del totale”. “Eravamo alla ricerca di un partner distributivo che fosse prima di tutto un produttore e che condividesse con noi determinati valori e principi – ha concluso – e questo lo abbiamo certamente trovato in Leone Alato”.
L’azienda salentina destina alla viticoltura 48 ettari della proprietà, i più rappresentativi dei quali hanno impianti ad alberello ad elevata densità: 5.120 piante per ettaro, con sesto d’impianto a settonce. I vitigni sono Negroamaro, Primitivo, Susumaniello, Malvasia Nera, Fiano, Verdeca e Aleatico. Da segnalare il progetto Askos dedicato alla ricerca, selezione e valorizzazione dei vitigni autoctoni pugliesi in via di estinzione: proprio due Askos, la Verdeca e il Susumaniello, sono tra i vini di punta dell’azienda, premiati con diversi riconoscimenti.