Firenze, 25 mar. (askanews) – “Vediamo delle politiche della Bce che ci preoccupano, perché, sì, abbiamo vissuto 10 anni di tassi negativi, ci hanno anestetizzato, ma quello che sta facendo la Bce sta andando oltre il giusto contrasto all’inflazione. Non vorrei che per il contrasto all’inflazione si entrasse in recessione. La ricetta era giusta, l’operazione è andata bene, ma il paziente è morto”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel corso della conferenza nazionale delle Camere di Commercio a Firenze.
“L’inflazione – ha sottolineato Bonomi- la vediamo in calo, purtroppo sui dati scontiamo il picco dei costi dell’energia di agosto scorso. Le statistiche ci penalizzeranno dunque fino ad agosto di quest’anno. Ci aspettiamo una discesa, ma sarà un’inflazione comunque intorno al 5, al 6%”.
Parlando poi del Pil il presidente di Confindustria dice che il quadro non è assolutamente nero come “tutti dicevano” l’anno scorso, ma l’Italia è attesa da un preoccupante “rallentamento” nel secondo semestre dell’anno. “Ci aspettiamo un secondo semestre dell’anno in rallentamento e – ha detto Bonomi – i dati della produzione manifatturiera già stanno segnando un rallentamento, ed è un dato importante, perché la produzione manifatturiera fa da traino a tutto il resto”.
“Contrariamente – ha sottolineato Bonomi – a quanto tutti dicevano, noi di Confindustria, sin dall’anno scorso, dicevamo che non vedevamo le cose in maniera così nera. Eravamo ottimisti perché consci della forza del sistema imprenditoriale italiano. E i numeri ci stanno dando ragione ma non bisogna illuderci che questa sia una cosa scontata”.
Sul fisco, “come Confindustria continuiamo a chiedere al Governo uno stimolo forte agli investimenti e di sostenere i redditi bassi, col taglio del cuneo fiscale. Bisogna rimettere più soldi in tasca agli italiani, specialmente ai redditi bassi, e lo si può fare solo tagliando le tasse sul lavoro” ha detto Carlo Bonomi. “Dobbiamo sostenere i consumi e, guarda caso, anche i consumi delle famiglie italiane stanno rallentando. Questo Paese non può fare a meno degli investimenti e se noi mettiamo una stretta al credito questo diventa un problema, un passaggio molto delicato”, ha aggiunto Bonomi.