Roma, 24 mar. (askanews) – Esce su tutte le piattaforme digitali, il 24 marzo, M A G G I O, il nuovo disco di Antonio Maggio, etichetta Incipit Records, distribuito da Egea Music, edizioni Maggio Publishing – Neuma Edizioni – Dischi dei Sognatori. Produttori artistici Roberto Cardelli, Antonio Maggio, Fabrizio Ludovici; produttore esecutivo Antonio Maggio, arrangiamenti Roberto Cardelli, Antonio Maggio, Fabrizio Ludovici. Registrato da Francesco Delogu e Fabrizio Ludovici presso i Bloom Recording Studios di Guidonia Montecelio (RM).
M A G G I O è un No-Concept album composto da sei quadri differenti tra loro, ma intrisi dello stesso profumo: quello del miglior cantautorato italiano che gli è rimasto addosso perché è proprio lì che affondano le sue radici. Un EP interamente suonato, dalla prima all ultima nota, con un intera orchestra d archi di 26 elementi, che di questi tempi sembrano essere un vero paradosso, un andare contromano, che per un cantautore che scrive parole, storie, in perfetto equilibrio con la musica, dedicando tempo e cura, sono l unica via percorribile.
M A G G I O è stato anticipato dal singolo Stati d Animo e d Accordo che aveva il compito di aprirne la strada, mentre Una formalità, intimo e introspettivo, con il suo video, ne sono il biglietto da visita: “Questo brano parla di ritorni, di attese sapute da sempre. Il tempo è un concetto troppo personale per essere oggettivo, si presta all interpretazione dei sentimenti di ognuno di noi, che semplicemente prendono forma al momento opportuno. Tornare dove si è stati bene – aggiunge Antonio – è un istinto dell uomo, una ricerca continua delle proprie sicurezze. Aspettarsi, credo sia questo uno dei segreti dell amore, senza andare via. Nel videoclip della canzone, insieme al regista Francesco Luperto, abbiamo creato un doppio binario visivo: da una parte il gioco di ombre di due amanti, che in maniera giocosa e romantica, con scene girate in controluce, raccontano la loro quotidianità; dall altra parte, invece, il mio playback girato in un enorme stanza piena di oggetti impolverati, dove il tempo sembra essersi fermato e si sente il sapore di un malinconico passato, che resta presente, con l ambizione di “ritornare” vestito da futuro”.