Bruxelles, 24 mar. (askanews) – Le crisi bancarie che, a partire dagli Usa, stanno comiciando a toccare alcune banche europee, come Credit Suisse, e da oggi anche nell’Eurozona, con la tedesca Deutsche Bank, sono il risultato di “attacchi speculativi” sul mercato; ma bisogna distinguere tra i comportamenti speculativi, e i fondamentali del sistema bancario dell’Eurozona, “che restano sani, sotto una supervisione solida”, che costituisce una situazione “non comparabile” con quella esistente negli Usa o in altre zone. Lo ha sottolineato il presidente francese Emmaneul Macron questo pomeriggio durante la sua conferenza stampa al termine dell’Eurosummit di Bruxelles. “Durante l’Eurosummit stamattina – ha riferito Macron – abbiamo fatto il punto con la presidente della Bce”, Christine Lagarde, “sulla situazione del settore bancario all’esterno delle nostre frontiere. I fondamentali delle banche europee – ha sottolineato – sono solidi, e possiamo felicitarci delle esigenze delle nostre regolamentazioni in materia. Abbiamo imparato la lezione delle crisi passate, e questo vuole dire che l’Eurozona è oggi la zona in cui le banche sono le più solide, perché sono seguite nella maniera più scrupolosa, con i controlli dei tassi bancari di solvibilità e di liquidità” che sono stati decisi “a seguito della crisi finanziaria del 2008-2010”. “Questo contesto – ha continuato il presidente francese – deve incitarci da una parte ad accelerare la costruzione dell’Unione bancaria e dell’Unione dei mercati dei capitali, per avere un’Eurozona e un’Unione europea che tutelano il risparmio” e in cui le banche “sono più solide in termini di finanziamento delle loro attività”; d’altra parte, ha aggiunto, abbiamo “una strategia macroeconomica adatta al contesto, e per questo”, come Francia, “sosteniamo le proposte della Commissione europea in materia di governance economica (sulla riforma del Patto di stabilità, ndr) che mi sembrano un punto chiave a questo riguardo”. Rispondendo a una domanda specifica sul rischio di contagio della crisi, vista la caduta in borsa di Deutsche Bank, che ha già avuto un primo impatto su una grande banca francese, la Societé Général, Macron ha osservato: “Credo che ciò che sta succedendo sia abbastanza chiaro: siamo in una situazione molto diversa” rispetto a ciò che succede fuori dall’Ue “perché abbiamo una regolamentazione esigente nell’Eurozona, con una grande trasparenza e i tassi (di liquidità e solvibilità, ndr) che sono seguiti da vicino, con esigenze che sono nettamente superiori a quelle degli Stati Uniti e di altre banche. Uno dei problemi di Credit Suisse, d’altra parte, è stato l’esposizione a certi attivi americani com’è noto”. “Dunque – ha rilevato il presidente francese – non siamo in una situazione comparabile, i fondamentali sono sani. Questo, d’altra parte – ha ricordato -, ha avuto un costo per l’Eurozona in passato, perché siamo stati più esigenti con noi stessi, e ciò ha pesato sul nostro sistema bancario. Dunque, quando c’è una crisi, bisogna saper riconoscere i propri sforzi”. “Quello che succede – ha affermato Macron – è che ci sono degli speculatori che stanno attaccando i Cds (‘Credit Default Swaps’, le polizze assicurative contro i rischi di fallimento bancario, ndr), che li stanno testando; e questo ha avuto stamattina un impatto sui mercati dei capitali. Ma credo – ha concluso il presidente francese – che bisogna saper distinguere tra i comportamenti speculativi, gli attori che cercano di fare soldi a breve termine, e i fondamentali, che restano sani, sotto una supervisione solida che ha mostrato la sua robustezza negli ultimi anni”.