Roma, 23 mar. (askanews) – Se il presidente russo Vladimir Putin entrasse in territorio ungherese il governo di Budapest non lo consegnerebbe alla Corte Penale internazionale in mancanza di una legge che lo permetta: lo hanno reso noto fonti dell’esecutivo ungherese.
Pur essendo Paese firmatario dello Statuto di Roma, infatti, l’Ungheria ritiene che in mancanza di modifiche legali l’applicazione del mandato d’arresto emesso nei confronti del presidente russo violerebbe la stessa Costituzione ungherese.
Budapest fra l’altro ha ribadito che l’iniziativa della Cpi “va nel senso di una escalation piuttosto che in quello della pace” e che da questo punto di vista è “spiacevole”, ricordando inoltre che né la Russia né gli Stati Uniti sono Paesi firmatari dello Statuto.
D’altronde i precedenti in materia non sono incoraggianti: l’ex presidente sudanese Omar al Bashir si era recato in visita in diversi Paesi firmatari, malgrado un analogo mandato di arresto emesso nei suoi confronti, senza alcun problema.