Trieste, 23 mar. (askanews) – “La grande collaborazione tra istituzioni ha permesso di raggiungere in Friuli Venezia Giulia risultati importanti sul fronte della sicurezza e del contrasto all’immigrazione clandestina. Stupiscono quindi le polemiche, probabilmente dettate da un approccio ideologico e non operativo, sulle fotocamere ad attivazione automatica che consentono alla Polizia di Stato di individuare e perseguire i passeur”. È questo, in sintesi il messaggio lanciato dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga durante il convegno dal titolo ‘La rotta balcanica alternativa a quella mediterranea’, organizzato dal Sindacato autonomo di Polizia, al quale hanno partecipato tra gli altri il segretario generale aggiunto e il segretario provinciale di Trieste del Sap, l’assessore regionale alla Sicurezza ed enti locali, il questore di Trieste e l’assessore comunale alla Sicurezza. Il governatore ha ribadito la necessità di distinguere tra immigrazione regolare e irregolare e sottolineato il ruolo e l’utilità dei Cpr, dove si trovano persone con precedenti penali che possono essere pericolose per il territorio, e l’importanza delle cosiddette “riammissioni informali” dall’Italia alla Slovenia. Nel corso dell’evento, l’assessore regionale alla Sicurezza ha confermato che l’immigrazione regolare può portare valore aggiunto a un territorio a bassa natalità come il Friuli Venezia Giulia, perché sopperisce alla carenza di forza lavoro. Diverso il caso di quella irregolare soprattutto quando generata da soggetti che non manifestano alcuna volontà di integrarsi e punta solo a raggiungere altre aree europee.