Roma, 23 mar. (askanews) – All’indomani delle dichiarazioni in televisione del presidente Macron, che ha ribadito di voler andare avanti col suo progetto di riforma delle pensioni perchè è nell’interesse del paese, la Francia torna in piazza. Sono previsti scioperi e manifestazioni in tutto il paese in quello che il nono grande giorno di mobilitazione.
Per il nono giorno di mobilitazione contro la riforma delle pensioni, i sindacati sperano ancora una volta di radunare massicci cortei in tutto il Paese, capitalizzando la rabbia generata dall’uso del 49.3, l’articolo di legge che ha permesso al governo di far passare alla camera il disegno di riforma senza passare dal voto. Manifestazioni sono previste in molte città, tra cui Bordeaux, Lione, Lille, Nantes, Strasburgo e Montpellier.
A Parigi, i manifestanti percorreranno un percorso ben noto. i partecipanti partiranno alle 14:00 da Place de la Bastille, nell’11° arrondissement della capitale. Si dirigeranno quindi verso Place de la République, passando per Boulevard Beaumarchais e Boulevard du Temple. Il corteo si diramerà poi verso l’Opéra Garnier, suo capolinea, imboccando Boulevard Saint-Martin, per passare davanti a Porte Saint-Denis, Bonne Nouvelle, e imboccare Boulevard des Italiens. Questo percorso era già stato percorso, in senso inverso, il 7 marzo scorso.
Dopo diverse serate di mobilitazioni segnate da violenze, i sindacati sperano di rilanciare la protesta contro la riforma per piegare l’esecutivo, nonostante il voto finale del Parlamento. Le manifestazioni sono state decisamente meno partecipate dall’inizio di marzo: dopo un picco il 7 del mese, sabato 11 marzo in tutta la Francia sono stati contati solo 368.000 manifestanti, secondo la polizia, e un milione secondo la CGT. Si tratta del dato più basso da metà gennaio. Mercoledì 15 nel Paese era stato osservato un rimbalzo limitato, ma le cifre sono rimaste al di sotto dei primi giorni di mobilitazione.
A Parigi il picco si è registrato sabato 11 febbraio, con 93mila manifestanti. Un livello che non è mai stato raggiunto da allora: tra il 7 e il 15 marzo la dimensione del corteo è stata dimezzata, secondo la polizia e la CGT. I sindacati sperano di invertire la tendenza questo giovedì: “Ci sarà molta gente, ne sono sicuro”, ha detto Philippe Martinez, questa domenica, su BFMTV. “Vogliamo che gli scioperi si moltiplichino e ci siano sempre più rinnovabili”, ha aggiunto il capo della CGT, ritenendo che “questo è ciò che sta cominciando ad accadere” sul campo. Di fronte al rischio di straripamenti, il ministero dell’Interno mobiliterà 5.000 poliziotti e gendarmi nella capitale, mentre sono attese tra le 40.000 e le 70.000 persone, secondo fonti di polizia citate da AFP.