Roma, 22 mar. (askanews) – “In occasione della storica Conferenza delle Nazioni Unite sull’Acqua – la prima in quasi 50 anni – l’OMS e l’UNICEF chiedono a tutte le nazioni di accelerare radicalmente le azioni per rendere i servizi idrici e igienici una realtà per tutti”. E’ quanto si legge in una nota, in cui si presentano numeri “sconcertanti”. “Nel mondo, 2 miliardi di persone non hanno acqua sicura da bere e 3,6 miliardi di persone – quasi la metà della popolazione mondiale – utilizza servizi igienici che lasciano i rifiuti umani non trattati. Milioni di bambini e famiglie non hanno servizi idrici e igienici adeguati, fra cui il sapone per lavare le mani. Le conseguenze spesso possono essere letali”, si legge.
“Ogni anno almeno 1,4 milioni di persone – molte delle quali bambini – muoiono per cause prevenibili legate ad acqua non sicura e scarsi servizi igienici. Adesso, per esempio, il colera si sta diffondendo in paesi che non avevano avuto epidemie da decenni”, precisano Unicef e Oms. “Metà di tutte le strutture di assistenza sanitaria – dove le pratiche igieniche corrette sono particolarmente importanti – non dispongono di acqua e sapone o di soluzioni igienizzanti per le mani a base di alcol”.
Le conseguenze sociali ed economiche dell’inadeguatezza dei servizi idrici e igienici sono “altrettanto devastanti”, si afferte. “Senza questi servizi fondamentali, le persone si ammalano, i bambini non imparano – soprattutto le bambine – e intere comunità possono essere sfollate a causa della scarsità d’acqua”, commentano Unicef e Oms.
Allo stesso tempo, i benefici dell’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici, sia per i singoli individui che per le società, sono incommensurabili, si legge ancora. “Questi servizi sono fondamentali per uno sviluppo sano dei bambini e per sostenere il benessere degli adulti. Offrono inoltre un percorso per un più ampio progresso sociale ed economico, sostenendo la salute e la produttività delle comunità”.
“Tutti noi abbiamo il diritto all’acqua sicura, a servizi igienici adeguati, eppure molti ne sono privi. Collettivamente, il mondo deve almeno quadruplicare gli attuali tassi di progresso per raggiungere l’accesso universale a servizi idrici e igienici gestiti in modo sicuro entro il 2030. I progressi devono essere ancora più rapidi nei contesti fragili e nei Paesi più poveri, per proteggere la salute e il futuro delle persone. Fortunatamente, abbiamo soluzioni possibili e l’opportunità storica di tradurle in azioni”, insistono Unicef e Oms, che esortano i governi a intraprendere le seguenti azioni:
– Sviluppare un piano per aumentare l’impegno politico nei confronti dell’acqua potabile e dei servizi igienici gestiti in modo sicuro, anche attraverso la sensibilizzazione dei leader a tutti i livelli di governo e il coinvolgimento dei gruppi della società civile;
– Sviluppare una strategia per rafforzare la governance e le istituzioni necessarie per fornire questi servizi, ad esempio istituendo agenzie di regolamentazione autonome che applichino standard basati sulla salute e pubblichino regolarmente i risultati
– Sviluppare obiettivi politici chiari per orientare le decisioni di finanziamento e di spesa per i servizi idrici e igienici;
– Sviluppare strategie di finanziamento e di spesa che tengano conto delle esigenze delle diverse regioni e dei diversi gruppi di popolazione;
– Aumentare la spesa pubblica per i servizi idrici e igienici per riconoscerne il valore come bene pubblico;
– Incoraggiare i fornitori a migliorare le prestazioni per soddisfare gli utenti e recuperare i costi, ad esempio riducendo le interruzioni del servizio e le perdite d’acqua e migliorando le strutture tariffarie e l’efficienza della raccolta.
– Sviluppare un piano per la creazione di una forza lavoro più forte, più diversificata e più equilibrata dal punto di vista del genere, con maggiori competenze nel settore dei servizi idrici e igienici;
– Costruire istituzioni solide e competenti e una forza lavoro capace e motivata.
– Sostenere la crescita della fornitura di servizi professionalizzati, in particolare nei sistemi piccoli e rurali, fornendo lo sviluppo delle capacità del personale sottopagato e non adeguatamente formato.
– Sostenere l’istituzionalizzazione della raccolta e del monitoraggio dei dati all’interno dei sistemi nazionali;
– Utilizzare metodologie coerenti per la raccolta e il monitoraggio dei dati.
– Condividere e utilizzare in modo trasparente le informazioni raccolte per orientare i processi decisionali.
– Sviluppare politiche e regolamenti governativi di supporto che incoraggino l’innovazione e la sperimentazione nel settore dei servizi idrici e igienici.
– Promuovere la collaborazione tra governo, gruppi della società civile e attori del settore privato per sviluppare e implementare nuove soluzioni.
“Investimenti e azioni decisive su servizi idrici e igienici possono esser trasformativi. La chiave per sbloccare l’accesso universale ai servizi idrici e igienici è qui – dobbiamo solo coglierla”, concludono Unicef e Oms.